Sulla Gazzetta Ufficiale n. 155 del 7 luglio 2015, è stata pubblicata la delibera Cipe n. 15 del 28 gennaio 2015 che, dando attuazione al Decreto Legge n. 90 (convertito dalla legge n.114/2014) impone di monitorare i conti correnti delle imprese appaltatrici e subappaltatrici coinvolte nei lavori di realizzazione di infrastrutture strategiche e insediamenti produttivi, attraverso il progetto la cui struttura è stata sviluppata dal Consorzio CBI, in sinergia con ABI, in collaborazione con il Ministero dell’Interno.
Per prevenire e contrastare l’infiltrazione di capitali illeciti all’interno delle procedure di affidamento e realizzazione delle grandi opere pubbliche diventa obbligatorio il progetto “Monitoraggio Finanziario”.
CONTI CORRENTI DEDICATI E BONIFICI ONLINE CONFORMI AGLI STANDARD EUROPEI SEPA. Il provvedimento – recante “Linee guida per il monitoraggio finanziario delle grandi opere (MGO) art. 36 del decreto-legge n. 90/2014, convertito dalla legge n.114/2014” - rende obbligatorio, per tutti i pagamenti connessi alla realizzazione di grandi opere, l’utilizzo di conti correnti dedicati e bonifici online conformi agli standard europei Sepa, che riportano un apposito codice in grado di identificare l’opera a cui il pagamento si riferisce. Ciò permette di disporre di tutte le informazioni utili sulle singole transazioni per poter immediatamente rilevare e segnalare alle Agenzie Investigative, che non dovranno più recarsi presso le sedi di aziende e banche con risparmio di tempo e di denaro, le eventuali anomalie nei flussi finanziari.
“L’obbligo si riferisce a circa 200 grandi opere pubbliche in Italia, ognuna delle quali ha circa 400 aziende collegate in filiera. Ciò richiederà un importante sforzo da parte delle banche a fianco delle Istituzioni preposte al rispetto della legalità”, ha detto Giovanni Sabatini, Direttore Generale dell’ABI e Presidente del Consorzio CBI (consorzio aperto a cui possono partecipare le banche, gli intermediari finanziari e gli altri soggetti autorizzati ad operare nell’area dei servizi di pagamento in Italia e nel territorio dell’UE). “Inoltre il Monitoraggio Finanziario – aggiunge Sabatini - è un passo avanti verso la digitalizzazione del Paese, con grandi vantaggi. Oggi i controlli delle autorità avvengono in modo analogico, nelle sedi di aziende e banche, con costi che pesano sul bilancio dello Stato. Questo progetto permetterà un monitoraggio a distanza, con un risparmio enorme di risorse pubbliche”.
La delibera n. 15/2015 del C.I.P.E., ora pubblicata sulla G.U. del 7 luglio scorso, consentirà l’aggiornamento delle modalità di esercizio del sistema di Monitoraggio Finanziario delle Grandi Opere, sulla base delle Linee-guida disposte dal C.C.A.S.G.O. nel novembre del 2014, e istituisce a tal fine, presso il D.I.P.E., un Gruppo di Lavoro appositamente dedicato - ha sottolineato il Prefetto Saverio Ordine - La portata della delibera è molto ampia, in quanto permetterà un puntuale controllo sui flussi finanziari inerenti alle Grandi Opere riguardo a tutte le imprese delle filiere produttive interessate alla progettazione e alla realizzazione delle infrastrutture strategiche. Ovviamente - conclude il Prefetto Ordine - il C.C.A.S.G.O. attribuisce grande importanza ad un sistema di controllo che sia in grado di monitorare attentamente i comportamenti economici di tutti i soggetti che partecipano all’attuazione delle Grandi Opere.
MONITORATI I CONTI DI 750 AZIENDE APPALTATRICI E SUBAPPALTATRICI. Il progetto “Monitoraggio Finanziario”, nato nel 2009, su richiesta del Dipartimento per la Programmazione e il Coordinamento della Politica Economica, proprio per consentire un più efficace controllo degli appalti su lavori e la lotta agli illeciti, servizi e forniture attraverso la tracciabilità dei flussi finanziari - ha consentito il monitoraggio dei conti di 750 aziende appaltatrici e subappaltatrici, per un totale di oltre 32.000 operazioni.