Il primo errore da evitare nella fase che precede l'evento sismico “è quello di non avere un Piano nazionale contro il rischio sismico e quindi non avere un organismo statale unico che sia in grado di indirizzare, coordinare e controllare tutto il sistema delle Regioni e degli Enti locali e anche dei Privati a cui deve ovviamente essere demandata la parte operativa degli interventi.”
Lo ha sottolineato il direttore della struttura di missione Italia sicura, Mauro Grassi, in un suo intervento pubblicato sabato scorso su QN.
SISTEMA PUBBLICO-PRIVATO DI ASSICURAZIONE. Il secondo errore “è quello di non avere un sistema pubblico-privato di assicurazione dei rischi naturali. È oramai assodato – osserva Grassi – che il mercato da solo non può risolvere i problemi rilevanti di 'selezione avversa' che impediscono al sistema di funzionare. Occorre individuare degli schemi assicurativi che, con costi non rilevanti e con l'intervento pubblico di solidarietà, mettano la popolazione nelle condizioni di provvedere privatamente alla sicurezza dei propri immobili.”
INFORMAZIONE E TRASPARENZA. Il terzo errore “è quello di non rendere trasparente alle popolazioni, territorio per territorio, il grado di rischio che si corre per effetto degli eventi naturali”, sottolinea il direttore di Italia sicura. “Questa ignoranza comporta una sottovalutazione dei rischi e, quindi, in termini politici una minore richiesta di intervento pubblico da parte delle Istituzioni (sia centrali che locali) sia un minore coinvolgimento nelle azioni di prevenzione e nella messa a punto di strumentazioni e di comportamenti per la gestione del rischio da parte delle comunità e delle singole persone.”
I PROBLEMI APERTI DEL POST-EVENTO. Quanto poi alla fase post-evento, Grassi ha evidenziato i problemi aperti che riguardano il tema della ricostruzione e ristrutturazione in sito o in altro luogo (new town) e il tema prime/seconde case.