Ai primi di gennaio il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha anticipato che il Governo avrebbe dedicato il mese di marzo alla messa a punto di interventi per dare nuovo impulso allo sviluppo green dell’economia.
Legambiente ha quindi deciso di sottoporre al confronto con i diversi interlocutori politici, imprenditoriali e sociali un contributo che vuole segnalare alcune direzioni di marcia e proporre delle misure concrete che potrebbero immediatamente essere approvate e contribuire a sbloccare il paese.
11 SCHEDE. L'associazione ambientalista ha messo a punto 11 schede su temi fondamentali per realizzare la svolta di cui c’è bisogno e che secondo noi dovrebbero trovare cittadinanza nel Green Act.
Fiscalità, rigenerazione urbana, bonifiche, energie rinnovabili, rifiuti, mobilità urbana, trasporti, dissesto, natura, turismo, fondi strutturali sono i temi su cui Legambiente avanza proposte concrete ed un indirizzo di lavoro. Sono tutti temi che hanno strettamente a che fare con lo sviluppo economico del paese, con la possibilità di creare filiere produttive e nuova occupazione, di produrre più benessere per tutti nel momento stesso in cui garantiscono risposte ai bisogni dei cittadini in termini di sicurezza, salute e qualità della vita.
SEMPLIFICAZIONI E CERTIFICAZIONI AMBIENTALI. Sono interventi che richiedono semplificazioni insieme alla messa in opera di un sistema di controlli efficace e omogeneo sul territorio nazionale. Un contributo alla semplificazione delle procedure amministrative e alla diminuzione dei costi, evitando duplicazioni della documentazione a carico delle piccole e medie imprese, può essere dato, valorizzando le certificazioni ambientali di parte terza (ad esempio EMAS, ISO 14001, Ecolabel, Protocolli edilizi quali CasaClima, Leed, Itaca).
In alcuni casi si tratta di misure a costo zero, in altri di ridistribuzione degli investimenti pubblici e di priorità che orientino la spesa pubblica, in ogni caso secondo Legambiente va rivoluzionato il sistema attuale di incentivi e sussidi pubblici, una vera giungla in cui si annidano privilegi nascosti, forzature sulle regole di mercato, sprechi di risorse pubbliche, scelte sbagliate per sostenere attività desuete, nocive, fuori mercato, e vanno riviste le politiche fiscali, per riorientare la fiscalità generale secondo criteri di priorità diversi da quelli che si sono venuti sedimentando nei decenni trascorsi spostando il prelievo dal lavoro al consumo di risorse ambientali.
CONSERVARE E VALORIZZARE LA BELLEZZA. C’è poi un filo tenace che tiene insieme le diverse proposte, l’idea che, per essere un Paese capace di muovere intelligenze e investimenti, bisogna conservare e valorizzare la bellezza presente e saper produrre nuova bellezza. La bellezza che, senza dubbio, è la principale caratteristica che il mondo riconosce all’Italia: bellezza delle città, dei paesaggi, delle opere d'arte, del made in Italy, della creatività e della cultura, l'elenco potrebbe continuare a lungo. Oggi puntare sulla bellezza è un obiettivo imprescindibile e una chiave fondamentale per capire come il nostro Paese possa ritrovare le idee e la forza per guardare con ottimismo al futuro. Perché nell’intreccio inestricabile tra natura e sapiente intervento antropico, si racchiude il meglio della nostra identità e della nostra storia, e al contempo una chiave per immaginare un altro futuro, oltre la crisi.
LE PROPOSTE DI LEGAMBIENTE
1. Fiscalità green chi inquina paga, chi innova risparmia
In Italia ogni anno vengono stanziati 5,7 miliardi di euro di sussidi alle fonti fossili. Le proposte: Adeguare i canoni delle concessioni demaniali; eliminare i sussidi alle fonti fossili; eliminare la possibilità per i Comuni di utilizzare gli oneri di urbanizzazioni per le spese correnti; applicare subito l’Articolo 15 della Delega Fiscale (fiscalità ambientale ed energetica).
2. Città rigeneriamole
Solo nelle città metropolitane italiane vivono 20 milioni di persone. Le proposte: Una struttura di missione per indirizzare e coordinare interventi di rigenerazione urbana; Disincentivare consumo del suolo, incentivare e semplificare le procedure per la riqualificazione dei condomini; Rendere operativo il fondo per l’efficienza energetica e stabilire i criteri per l’accesso di privati e enti pubblici; Escludere dal patto di stabilità gli interventi di riqualificazione energetica e antisismica del patrimonio edilizio pubblico; Approvare subito il DL in materia di “Contenimento del consumo di suolo e riuso del suolo edificato”.
3. Bonifiche risanare le ferite
Sono oltre 100mila gli ettari di terreno da bonificare. Solo il 3% è stato ad oggi bonificato. Le proposte: Istituire un fondo nazionale per le bonifiche dei siti orfani (modello Superfund); Trasparenza negli appalti, legalità, fine dei commissariamenti, maggiori controlli ambientali; Puntare sulle bonifiche in situ.
4. Energia Italia rinnovabile
Nel 2014 il 44% della produzione nazionale di energia elettrica è derivato da fonti rinnovabili. L’efficienza energetica per unità di prodotto e di servizio è +9,5% nel periodo 2000 – 2013. Le proposte: Introdurre regole chiare e trasparenti per l’approvazione dei progetti da rinnovabili; Garantire e semplificare l’autoproduzione di energia per Comuni, famiglie, aziende; Cancellare miliardi di euro di sussidi alle fonti fossili dalle bollette.
5. Rifiuti urbani ridurre e riciclare prima di tutto
In Italia il conferimento di rifiuti in discarica costa al massimo €25 per tonnellata; il 37% dei rifiuti urbani viene ancora smaltito in questo modo, in Sicilia il 93%. Le proposte: Penalizzare lo smaltimento in discarica con un aumento dei costi di conferimento (ecotassa); Eliminare gli incentivi per il recupero energetico dai rifiuti; Incentivare e premiare la riduzione dei rifiuti, il recupero di materia, gli acquisti verdi; Rispetto delle scadenze e delle multe per gli obietti della raccolta differenziata.
6. Mobilità nuova pedoni, pedali, pendolari
La mobilità urbana assorbe il 97% di tutti gli spostamenti. Le proposte: Fissare target nazionali di spostamenti individuali su mezzi privati a motore, per ridurli drasticamente; Far viaggiare in sede protetta e in corsie preferenziali almeno un terzo dei percorsi della rete di trasporto pubblico di superficie; Introdurre nel nuovo Codice della Strada, attualmente in discussione in Parlamento, un nuovo limite di velocità a 30km orari su tutta la rete viaria dei centri abitati.
7. Trasporti #cambiareverso alle infrastrutture
Sono tre milioni i pendolari che ogni giorno si muovono in treno in Italia. Rispetto al 2009 le risorse da parte dello Stato per il trasporto pubblico su ferro e su gomma sono diminuite del 20%. Le proposte: Priorità alla mobilità nelle aree urbane: 50% della spese per opere pubbliche; Aumentare e ammodernare i treni in circolazione e rendere competitivo il servizio ferroviario; Regioni: razionalizzare orari e linee, aumentare investimenti (5% del bilancio); Superare il fallimento della Legge Obiettivo.
8. Dissesto idrogeologico azioni per prevenire
Sono 6 milioni gli italiani che vivono o lavorano in aree ad alto rischio idrogeologico. Le proposte: Basta con i vecchi progetti rimasti nei cassetti per anni, serve qualità nella progettazione; Non più difesa passiva ma politiche di prevenzione: spazio ai fiumi e naturalizzazione del territorio; L’unità di missione garantisca l’efficacia a scala di bacino, non solo interventi puntuali; Istituire le Autorità di distretto, con strumenti adeguati per raggiungere gli obiettivi delle direttive comunitarie; L’adattamento ai cambiamenti climatici e la riduzione del rischio procedano insieme e non più su binari separati.
9. Natura investire sulla biodiversità conviene
I parchi hanno attirato il 3,7% dei pernottamenti nazionali, pari a 14 mln di presenze. Le proposte: Garantire una fiscalità di vantaggio per le comunità che custodiscono i servizi ecosistemici; Completare l’istituzione della Rete Natura 2000 e delle aree protette marine e terrestri; Evitare nuove procedure di infrazione da parte dell’UE per la mancata applicazione delle Direttive in materia.
10. Turismo l'Italia oltre la grande bellezza
Secondo l’Eurobarometro 2012, ambiente e natura sono il primo fattore di fidelizzazione turistica. Le proposte: Integrazione delle diverse vocazioni e risorse territoriali per diversificare e destagionalizzare; Sostenere e incrementare i servizi per il turismo dolce e non motorizzato; Incentivare l’adozione di un sistema di indicatori per la gestione sostenibile delle destinazioni; Favorire l’acquisizione di competenze turistiche anche a professionisti di altri settori (agricoltori) e mettere ordine nei sistemi regionali delle guide turistiche.
11. Risorse Europee 2014-2020 sfide e opportunità
Oltre 100 miliardi di risorse resi disponibili dal quadro finanziario europeo per il periodo 2014-2020. Le proposte: Allocare almeno il 20% delle risorse disponibili per il clima il 5% per lo sviluppo urbano sostenibile; Stabilire target ambiziosi e obbligatori per tutti i fattori fisici (es. tonn. di CO2 eq. di risparmio); Semplificare i processi decisionali, mettere in atto sistemi di monitoraggio e verifica della spesa; I fondi siano volano delle politiche ordinarie, per spenderli bene e spenderli tutti.