Sebbene si continui a ripetere che l'efficienza energetica nel costruito sia la strada giusta da percorrere le abitazioni green sono tutt'ora appannaggio dei benestanti. A sollevare la questione è uno studio realizzato da Nicola Szibbo, dottore di ricerca e planner per la municipalità di Honolulu, pubblicato di recente sul Journal of the American Planning Association, dove viene sostenuta (e dimostrata) la tesi che l'edilizia green è un business a tutti gli effetti. E il prezzo basso non conviene a nessuno.
La certificazione Leed-Nd sotto la lente
Szibbo ha analizzato un campion di progetti certificati Leed-ND, uno standard promosso sempre dall' US Green Building Council ma che si riferisce a progetti su scala urbana e non a singoli edifici. Il primo dato lampante è che soltanto il 40% dei progetti certificati prevede la presenza di abitazioni a costi calmierati.
L'accessibilità dei prezzi vale solo 3 punti
Proprio come per il sistema di rating per gli edifici verdi, la LEED-ND si basa su tre grandi categorie: posizione e facilità di collegamento, modello e design urbano, edifici e infrastrutture verdi. Per un totale di 110 punti da raggiungere. Tra gli optional per raggranellare qualche punto in pù troviamo l'innovazione, l'attenzione al territorio e infine l'accessibilità dei prezzi. Un plus quest'ultimo che vale solo 3 punti. E che quindi non solo non è necessario per l'ottenimento dello standard ma- sottolinea Szibbo- è un aspetto che non viene affatto incentivato.
I professionisti cosa ne pensano?
Lo studio si è servito di dati statistici, indagini ed anche interviste strutturate fatte a 114 professionisti accreditati Leed-Nd. Fra i principali risultati emersi:
- il 60% dei progetti Leed-Nd realizzati tra il 2009 e il 2014 ha scelto di ignorare i crediti concessi per l'accessibilità dei prezzi
- il 41% degli intervistati ritiene che il rating attuale non supportil l' equità sociale e la sostenibilità sociale
- il 63% dei professionisti ritiene che non vi sia possibilità di migliorare il requisito di accessibilità
economica
- il 20% degli intervistati è favorevole ad un incremento del punteggio riservato all'aspetto economico mentre il 13,5% vorrebbe che questo diventasse obbligatorio
Come risolvere le disuguaglianze
Perché allora i canoni calmierati sono un baluardo? Szibbo spiega che il 59% degli intervistati ha rivelato che è tutta una questione di profitti. I soggetti coinvolti nei progetti non sono disposti a cedere da questo punto di vista. E qui torniamo al punto di partenza: l'edilizia, anche quella sostenibile, è un business a cui nessuno vuole rinunciare.
Non c'è speranza per un'inversione di tendenza? Secondo la ricercatrice per cambiare le cose dovrebbero esserci delle spinte dall'alto: da un lato gli organismi di certificazione dovrebbero prendere una posizione chiara e dall'altro dovrebbero essere previsti degli incentivi o dei sussidi
a quei progetti che promuovono un'edilizia green a basso costo.