Sicuramente il legno da diversi anni sta vivendo una grande rivalutazione come materiale da costruzione. Le ragioni sono molte e hanno a che vedere soprattutto con la sostenibilità ambientale. Il legno è infatti totalmente rinnovabile, necessita di un quantitativo irrisorio di energia per essere estratto, è riciclabile e riutilizzabile in vari modi e infine ha un’importante proprietà, quella di intrappolare al suo interno grandi quantitativi di CO2 senza rilasciarli in ambiente.
L’industria delle costruzioni è sempre più interessata al materiale ligneo e la stessa regolamentazione europea sta dando dei segnali importanti, con una serie di misure e normative che incentivano l’uso di materie prime rinnovabili per la realizzazione di edifici. D’altra parte è ormai risaputo che gran parte delle emissioni nocive vengono prodotte proprio dagli edifici, il 36% soltanto il Europa.
In questo panorama il legno rimane comunque il materiale più utilizzato ma dopo acciaio e cemento, che rimangono i primi della lista. Sarà mai possibile un’inversione di tendenza? Forse. Ci sono una serie di aspetti da considerare e dei limiti da superare.
Città verticali ad alta densità. E’ possibile con il legno?
Innanzitutto quando parliamo di sostenibilità urbana e legata al costruito va detto che utilizzare materiali green non basta. Una città sostenibile è una città verticale, che riduce il consumo di suolo sviluppandosi in altezza. Grattacieli. E ben sappiamo che il legno ha qualche problema con le altezze elevate, perché è considerato un materiale meno resistente rispetto al cemento e all’acciaio. Ma si stanno facendo enormi passi in avanti. Basti pensare che proprio di recente è stato inaugurato il grattacielo più alto del mondo, il Brock Commons di Vancouver, in Canada, che con i suoi 53 metri per 18 piani conferma che costruire in alto con il legno è possibile. Chiaro è che rimane ancora un’eccezione, una best-practice che non inverte la tendenza generale.
Sistemi costruttivi ibridi
Servono ricerca e innovazioni. Come quella di nuovi sistemi strutturali dove il legno sia il materiale principale. Perché, come conferma il nuovo sistema costruttivo ibrido, sviluppato dallo studio americano Skidmore, Owings & Merrill (SOM) e dalla Oregon State University e testato di recente nel progetto Timber Tower Resarch, è possibile mixare legno al calcestruzzo per garantire nei grattacieli resistenza strutturale e sostenibilità ambientale. Al momento la strada sembra essere quella di privilegiare il legno ma di utilizzare piccole quantità di calcestruzzo e acciaio per rafforzare alcuni punti chiave delle strutture. Meglio di niente.
Il legno dura meno ma è riciclabile
Un’altra problematica del materiale ligneo è che dura molto meno rispetto al cemento e all’acciaio. Anche su questo fronte ci sono, però, due considerazioni da fare. La prima è che le città sono in costante evoluzione, subiscono cambiamenti continui e la vita media di un edificio si è decisamente ridotta. In Gran Bretagna, ad esempio, il 46% degli edifici demoliti hanno tra gli 11 e i 32 anni, mentre in Giappone la vita media di un edifici è stata stimata fra i 23 e i 41 anni. Ha ancora senso, quindi, considerare la durata dei materiali come valore aggiunto? Forse val la pena ragionare sul fine vita. Acciaio e cemento diventano rifiuti, difficilmente smaltibili e con processi che necessitano un grande quantitativo di energia. Il legno è un materiale totalmente naturale, quindi riciclabile e riutilizzabile in vari modi.