A maggio del prossimo anno gli elettori europei sono chiamati a rinnovare il Parlamento europeo e di conseguenza anche la Commissione europea.
Manca quindi meno di un anno alla scadenza elettorale ma già si cominciano a tirare le somme del lavoro svolto in questa legislatura.
Uno degli atti più importanti compiuti in sede europea è senza dubbio il Green Deal, l’ampio quadro normativo per contrastare i cambiamenti climatici, che ha preso il via nel 2019, un anno prima della pandemia.
Con tutto quello che è successo dopo, ovviamente anche il piano ha subito qualche ritardo ma nonostante questo si dovrebbe riuscire ad approvare definitivamente gli ultimi provvedimenti normativi entro la scadenza tecnica di febbraio 2024.
In particolare resta ancora in sospeso il via libera definitivo alla Legge sul ripristino della natura: mercoledì scorso il Parlamento ha approvato in via preliminare il testo, dopo che in sede di Commissione ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare era stato stoppato con un clamoroso voto di 44 voti favorevoli e 44 contrari. Adesso la versione definitiva dovrà essere concordata tra la Commissione Europea e il Consiglio dell’Unione Europea, l’organo con i rappresentanti dei governi dei 27 paesi membri, dove non dovrebbero esserci difficoltà.
La legge sul clima
Altri due pezzi importanti del Green Deal europeo sono invece già stati approvati definitivamente, ovvero la Legge sul Clima, che vincola l’Unione a ridurre del 55 per cento entro il 2030 le emissioni nette e ad azzerarle entro il 2050 e la norma, che ha suscitato tante discussioni, che prevede il divieto di vendere nuovi veicoli a benzina e diesel a partire dal 2035.
Le leggi sul settore industriale
Restano infine ancora da approvare le norme già presentate sul settore industriale con l’Industrial Plan si punta a una armonizzazione che faciliti la transizione verde delle imprese anche con la riforma del mercato elettrico e nel settore agricolo, dove con il “Farm to Fork” si punterà ad incentivare investimenti più sostenibili.
L’obiettivo di completare la normativa il Green Deal appare davvero alla portata dell’attuale leadership politica che guida l’Unione europea.