Nel primo semestre 2016 le Pmi green quotate in Borsa sono cresciute del 18% e hanno capitalizzato 1,2 miliardi di euro. Lo rileva il report “Green economy on capital markets” presentato a Milano, nell’ambito del Green Investor Day 2016, e realizzato dall'Ufficio studi di VedoGreen, società del Gruppo IR Top.
L’indice VedoGreen – spiega Anna Lambiase, Amministratore Delegato di VedoGreen - composto da 24 società quotate su MTA/STAR e AIM Italia, rappresentative dei settori Agribusiness, Energia Rinnovabile, Efficienza Energetica, Ecomobility e Biotech, registra fondamentali in crescita nel primo semestre 2016, con ricavi in media in incremento del 18%. Il Report VedoGreen, che analizza i trend e i risultati finanziari dell’industria verde quotata, propone un concetto più ampio di “Made in Italy Green” da promuovere nei confronti degli investitori e da quotare in Borsa, basato sull’innovazione tecnologica in ottica sostenibile, presente anche all’interno di società attive nei settori più tradizionali del tessuto imprenditoriale italiano. Grazie alla elevata propensione all’innovazione, elemento di valore per gli investitori, l’opzione Equity può essere considerata un’alternativa al credito bancario per la crescita aziendale. Sono 20 le società che VedoGreen ha individuato come quotabili in base a criteri quali-quantitativi di fattibilità del processo di IPO appartenenti a settori ancora poco rappresentati sul mercato quali la chimica verde, la gestione delle risorse idriche e la produzione agroalimentare biologica.
Il Report “Green Economy on Capital Markets” descrive in dettaglio le statistiche del mercato delle società green quotate con focus sui trend di IPO del 2016, raccolta e capitalizzazione, risultati economico-finanziari e livelli di occupazione, M&A, investitori istituzionali nel capitale, trasparenza e prassi di disclosure.
IDENTIKIT DELLE SOCIETÀ GREEN QUOTATE. L’indice VedoGreen che comprende 24 Small & Mid cap quotate sulla Borsa Italiana, con un giro d’affari 2015 pari a Euro 1,6 miliardi e una capitalizzazione a Euro 1,2 miliardi. Sono state 5 le IPO tra il 2015 e il 2016 (S.M.R.E., Energica Motor Company, Zephyro, Masi Agricola ed Elettra Investimenti), realizzate sul mercato AIM Italia di Borsa Italiana per una raccolta complessiva in equity di Euro 67 milioni.
L’identikit della società quotata presenta i seguenti dati medi:
- Ricavi 2015: Euro 68 milioni di; EBITDA margin 2015: 18%;
- Capitalizzazione: Euro 52 milioni;
- Raccolta in IPO: Euro 13,4 milioni.
I settori più rappresentativi della Green Economy Italiana sono Smart Energy (che rappresenta il 67% in termini di società e fatturato e il 58% in termini di market cap) e Green Mobility (13% in termini di società e fatturato e il 10% in termini di capitalizzazione).
Le regioni maggiormente rappresentate sono quelle del Nord: la Lombardia è al primo posto con il 29% delle società, seguita da Emilia Romagna (21%). Le altre regioni rappresentate sono Toscana, Lazio, Friuli, Marche e Piemonte.
RISULTATI ECONOMICO-FINANZIARI I H 2016 E FY 2015. Nei primi sei mesi del 2016 il giro d’affari complessivo è stato pari a Euro 704 milioni, i ricavi medi sono di Euro 28 milioni +18% rispetto al I semestre 2015. Le società quotate della green economy offrono lavoro a circa 3.000 dipendenti (131 il dato medio). L’EBITDA medio è pari a Euro 7 milioni registrando una crescita media del +31% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’EBITDA margin medio è pari a 28,3%.
Nel 2015 il giro d’affari complessivo del panel è pari a Euro1,3 miliardi. Le società offrono lavoro a circa 3.000 dipendenti (131 il dato medio) in linea con l’anno precedente.
Dall’analisi emerge un significativo trend di crescita in termini di ricavi, che registrano un incremento medio del 14% rispetto al 2014. Il 70% delle società green quotate ha evidenziato una crescita di ricavi nel 2015 con tassi di crescita superiori al 50% nel 26% dei casi. Sono 12 le società che distribuiscono dividendi nel 2016, con un dividend yield medio pari al 3,1%. Il 29% delle società ha un fatturato inferiore a 10 milioni di euro.
INVESTITORI ISTITUZIONALI NEL CAPITALE. Nell’azionariato delle società del panel sono presenti 66 Investitori Istituzionali, di cui 21 italiani (pari al 32%) e 45 esteri (68%) e detengono un investimento complessivo pari a 109 milioni di euro, che rappresenta il 9% della capitalizzazione complessiva del panel VedoGreen; gli italiani detengono un investimento pari a 53 milioni di euro (48% del totale), gli esteri un investimento pari a 56 milioni di euro (52%). Il valore mediano della singola partecipazione è pari a 0,28 milioni di euro, il valore medio è 0,84 milioni di euro.
Il numero complessivo delle partecipazioni detenute è pari a 130, che corrisponde a una media di 2 partecipazioni per Investitore: il 26% delle partecipazioni è detenuto in società con capitalizzazione compresa tra 61 – 100 mln di euro, il 36% in società con capitalizzazione oltre 100 milioni di euro.
TREND M&A 2015-2016. Tra il 2015 e i primi 6 mesi del 2016, 15 società (pari al 63% del panel) hanno effettuato almeno un’operazione straordinaria (acquisizioni, fusioni, cessioni, JV, acquisizioni/affitto di rami aziendali, reverse takeover) per un totale di 41 operazioni (26 nel 2015 e 15 nel 2016).
Complessivamente sono stati movimentati 59 milioni di euro, di cui 24 milioni di euro nel I semestre 2016. Il valore medio delle transazioni è pari a 2 milioni di euro. TerniEnergia, con 8 deal, seguita da Gruppo Green Power e PLT Energia, entrambe con 5 operazioni, risultano le società più attive in termini di M&A nel periodo considerato.
LE 20 SOCIETÀ QUOTABILI. VedoGreen è proprietaria del primo database italiano di società italiane attive nella Green Economy che raccoglie e classifica oltre 3.000 aziende appartenenti ai 10 settori identificati dall’Ufficio Studi interno, realizzando la più completa mappatura del panorama della Green Economy italiana. Le aziende sono monitorate in termini di risultati economico-finanziari, modello di business e criteri di quotabilità.
Applicando alle società presenti nel Database proprietario i criteri di quotabilità individuati dall’Ufficio Studi emerge la presenza di un importante tessuto di PMI green italiane private in possesso dei requisiti per l’IPO. VedoGreen ha individuato 20 realtà italiane quotabili: Acqualatina, Artemide, Cartiere Villa Lagarina, Confalonieri, Disano Illuminazione, Fatro, Fiorentini Alimentari, Florim Ceramiche, Farnese Vini, Gnosis, GVS, Italmatch Chemicals, Lafert, Olon, Quality Food Group, Refin Cheramiche, Rondine, Sapio, Venchi e Zapi.