Cerca di dare alcune risposte a queste domande il report 'Verifying Energy Efficiency Job Creation: Current Practices and Recommendations' (IN ALLEGATO) pubblicato dall' American Council for an Energy-Efficient Economy (ACEEE) a firma di Casey J. Bell, James Barrett e Matthew McNerney. Gli analisti hanno cercato di analizzare le strategie e le politiche messe in atto, chiaramente in territorio Usa, intrecciando i dati con quelli occupazionali. L'obiettivo è quello di quantificare l'impatto con la maggiore precisione possibile, cercando al contempo di stabilire alcune best-practices per aiutare le persone ad individuare gli ambiti con le potenzialità più inesplorate e di fornire a tutti coloro che sono in qualche modo coinvolti in programmi, progetti e iniziative green dei modelli per analizzare il quadro economico ad ampio raggio.
La difficoltà nel quantificare risiede nel fatto che l'impatto diretto in termini di occupazione, quello realmente visibile, è soltanto una minima parte di tutto l'indotto creato dal business legato all'efficienza energetica. Il più lo fanno quelle che potremmo definire delle 'reazioni a catena'.
Le ricadute indirette
Sebbene il report sia piuttosto dettagliato e pieno di analisi politico-economiche, gli autori hanno anche un'ottima capacità di semplificazione e nella parte introduttiva fanno degli esempi chiari e accessibili a tutti, al fine di divulgare un concetto che, nella sua essenza, in effetti è semplice. Pensiamo a uno degli interventi di riqualificazione energetica incentivati dalle misure statali, come la sostituzione di infissi o di impianti termici. I posti di lavoro 'diretti', creati dai programmi energetici locali o statali, sono quelli ottenuti dai produttori degli impianti e dagli installatori, ma il loro lavoro ha delle ricadute estese nel circolo dell'economia: i soldi che hanno guadagnato verranno sicuramente spesi, provocando ulteriori benefici in altri comparti industriali e i soldi che i proprietari di casa risparmieranno in bolletta grazie agli interventi verranno allo stesso modo investiti in ulteriori settori.
Una nuova metodologia valutativa
Per sviluppare questa metodologia valutativa, il lavoro dell'ACEEE è stato complesso. Innanzitutto è stato istituito un comitato direttivo composto da finanziatori di progetti e rappresentanti di utilities, enti e uffici statali, regionali e locali responsabili di progetti per l'efficienza energetica. Sono state raccolte informazioni e dati in merito ai programmi, che sono state confrontate attraverso ulteriori indagini, interviste e conversazioni telefoniche. Le incongruenze sono state verificate e corrette.
“Ci auguriamo- riferiscono gli analisti in conclusione- che il nostro approccio possa dare credibilità alle indagini valutative del settore e dati certi sull'enorme potenziale che la green economy ha in termini occupazionnali.”