Una crescita dettata, come riferisce Adnan Z. Amin, direttore generale di IRENA, dall’innegabile sviluppo del settore e delle tecnologie ad esse legate ma anche al calo dei costi dei sistemi, anche in termini di installazione, gestione e manutenzione.
L'industria del solare fotovoltaico è tutt’ora quella che offre le maggiori opportunità lavorative in tutto il mondo con 2,5 milioni di posti di lavoro, seguita da quella dei biocombustibili liquidi con 1,8 milioni di posti di lavoro, e dal settore dell'energia eolica, che ha superato un milione di posti di lavoro per la prima volta quest'anno. Ottime notizie anche sul fronte dell’idroelettrico di cui vengono per la prima volta presentati i dati, che parlano di un numero di occupati - arrotondati per difetto – di almeno 1,5 mln.
Dove si concentra l’occupazione? Dopo anni di dominio indiscusso di Usa e Europa (dove attualmente gli occupati nel settore rappresentano il 25% a livello mondiale rispetto al 31% del 2012) , i colossi stanno lasciando il passo all’Asia. Cinque dei dieci paesi con il numero più alto di ‘green workers’ sono infatti asiatici. La Top 10 è la seguente: Cina, Brasile, Stati Uniti, India, Germania, Indonesia, Giappone, Francia, Bangladesh e Colombia.
Con adeguate politiche di sostegno si potrebbe arrivare a quota 16mln al 2030
Il report prevede che questo trend di crescita continuerà nel futuro. E se la quota di energie rinnovabili nel mix energetico globale raddoppiasse entro il 2030, si potrebbe arrivare a un numero di posti di lavoro in tutto il mondo superiore ai 16 milioni.
Per raggiungere questi risultati- dichiara Rabia Ferroukhi, vice direttore di IRENA- è necessario incrementare le politiche di sostegno, attraverso: incentivi agli investimenti locali, un rafforzamento delle capacità di impresa e una promozione dell’educazione e della ricerca.