L'assemblea degli azionisti del Gestore dei servizi energetici (GSE) ha approvato, in prima convocazione, il Bilancio d'esercizio 2018 con un utile netto di 8,9 milioni di euro. È stata proposta la destinazione di una parte dell'utile d'esercizio, pari a oltre 3 milioni di euro, come dividendo all'Azionista MEF.
“Il perseguimento degli obiettivi di decarbonizzazione e sostenibilità ambientale al 2030, definiti sia a livello comunitario sia nazionale, costituisce una delle sfide più rilevanti del Paese", ha detto il Presidente Francesco Vetrò, sottolineando come per vincere questa sfida “è necessario perseguire nell'imprescindibile azione sinergica con le Istituzioni di riferimento e con tutti gli stakeholders, ai fini della promozione di un modello di sviluppo che possa coniugare crescita economica, inclusione sociale ed attenzione per l'ambiente".
I costi per l'incentivazione nel 2018 sono stati 13,9 miliardi di euro. I ricavi derivanti dalla vendita dell'energia elettrica prodotta dagli impianti incentivati e ritirata dal GSE sono stati di oltre 2,3 miliardi di euro. Infine, il netto degli incentivi sulla componente Asos (ex componente A3) della bolletta elettrica sono stati poco più di 11,6 miliardi di euro.
“Ora è fondamentale potenziare l'azione del GSE per il raggiungimento degli obiettivi in tema di fonti rinnovabili ed efficienza energetica al 2030", ha aggiunto l'Amministratore Delegato Roberto Moneta, ricordando come il GSE abbia avviato “nuovi strumenti e nuovi modelli di supporto e dialogo verso tutti gli attori pubblici e privati, in un'ottica di ottimizzazione dei processi operativi interni, per offrire un servizio sempre migliore, rispondente ai cambiamenti resi necessari dal processo di trasformazione del settore".