Un risparmio di 394,6 milioni di euro
nel 2015. È quanto porterà l'applicazione dello spalma-incentivi,
la rimodulazione delle tariffe incentivanti per l'energia elettrica
prodotta da impianti fotovoltaici prevista dalla legge Competitività,
secondo le stime illustrate in una audizione dinanzi alla commissione
Industria del Senato dal presidente e amministratore delegato del
Gse, Nando Pasquali.
Rispondendo al quesito del senatore Tomaselli, Pasquali fornisce poi il dato disaggregato del risparmio dei 394,6 milioni di euro sopra citati per classi di potenza installata. In particolare, la classe di potenza minore o uguale a 500 kW ha riguardato 4.123 convenzioni, per una potenza di 1.284.525 kW e un risparmio per il 2015 di 45,8 milioni di euro; la classe di potenza tra 500 e 900 kW ha riguardato 2.971 convenzioni, per una potenza di 1.694.712 kW e un risparmio per il 2015 di 63 milioni di euro; la classe di potenza superiore a 900 kW ha riguardato 5.715 convenzioni, per una potenza di 7.491.279 kW e un risparmio per il 2015 di 285.8 milioni di euro.
Le convenzioni attivate dal Gestore sono state 12.809, per una potenza totale degli impianti pari a 10.470.516 kW.
ATTESA LA DECISIONE DEL TAR. “Ad oggi risultano notificati al Gse numerosi ricorsi pendenti in sede di giurisdizione amministrativa e civile”, ha spiegato Pasquali, precisando che “sono stati notificati 940 ricorsi, di cui 19 al tribunale civile e 921 al Tar del Lazio”.
I ricorsi sono stati dibattuti dal Tar nell'udienza di merito del 19 marzo 2015, “a seguito della quale si è in attesa della decisione” ha aggiunto il presidente del Gse.
TETTO INCENTIVI A 5,8 MLD. Quanto all'imminente fine degli incentivi per rinnovabili non fotovoltaiche, Pasquali informa che lo scorso febbraio il GSE ha segnalato come spesa annua indicativa il valore di 5,720 miliardi di euro e che fino al raggiungimento del valore di 5,8 miliardi potranno accedere agli incentivi solo impianti di piccola taglia (50kW), attraverso il sistema dell'accesso diretto. Paquali ricorda che si è in attesa di un nuovo decreto ministeriale che fissi modalità e criteri di accesso agli incentivi destinati alle fonti rinnovabili non fotovoltaiche per gli impianti di taglia maggiore e ricorda che, salvo quanto contrariamente disposto nell'apposito decreto, le domande dichiarate idonee in questa fase, una volta terminate le risorse disponibili, dovrenno essere ripresentate.