GSE Italia ha compiuto un importante passo nell’affermarsi come punto di riferimento per l’edilizia industriale in Italia, anche nel settore dell’industria pesante: l’azienda ha infatti consegnato a Vetropack il suo nuovo impianto a Boffalora sopra Ticino, costruito in brownfield secondo i più alti standard di sostenibilità e secondo una politica di integrazione con il territorio circostante. Con il preciso intento di non consumare suolo, quindi, GSE Italia ha supportato Vetropack nella scelta di recuperare un sito de-industrializzato di 347.000 m2 coordinando una bonifica completa dei terreni da fanghi, amianto e manufatti cementizi, che ha previsto l’abbattimento di 20 edifici preesistenti nell’area e riutilizzando buona parte del materiale derivante dalle demolizioni. A valle della campagna di demolizione, il materiale è stato frantumato e riutilizzato in sito come materia prima e seconda, per un totale di circa 120.000 m³ di materiale, mentre quello “inquinato” è stato oggetto di bonifica.
Uno dei principali progetti industriali italiani dell’ultimo decennio
Il nuovo stabilimento Vetropack sarà dedicato alla produzione di vetro cavo rappresentata per oltre la metà da bottiglie per il mercato italiano del vino. Questo lo rende un impianto di importanza strategica nell’ambito del Made in Italy d’eccellenza e, per complessità realizzativa e autorizzativa ed entità dell’investimento è sicuramente uno dei principali progetti industriali in Italia del 2023 per l’industria pesante in generale e ancor di più per il settore del vetro, nell’ambito del quale l’installazione dei due forni fusori a Boffalora sopra Ticino apre nuovi scenari in termini di disponibilità di prodotto e logistica.
Le caratteristiche del progetto
L’area costruttiva è di 347.000 m2 di cui 160.000 edificati. Il progetto ha previsto la costruzione di una hot end operativa con due forni fusori ad altissima efficienza, una cold end dedicata al controllo qualità e un magazzino di due piani per lo stoccaggio dei prodotti finiti.
Gli edifici sono stati realizzati per mettere il benessere dei lavoratori al centro dell’attenzione, progettando con cura l’ergonomia degli spazi produttivi - attraverso uno studio cromatico dedicato alle pavimentazioni, pareti, copertura e facciate esterne – e utilizzando soluzioni che, da una parte, consentano di abbassare le emissioni acustiche al di sotto dei limiti di legge grazie a un’acustica interna ottimizzata e, dall’altra, di garantire un microclima interno adeguato agli operatori in produzione tramite particolari circuiti di aerazione e di estrazione del calore che non comportino ulteriori consumi elettrici.
Sostenibilità, integrazione con il territorio e ritorno per la comunità locale
Il nuovo impianto produttivo di Vetropack si integra perfettamente con il territorio grazie a una progettazione planivolumetrica che ne rispetta la morfologia. Gran parte dello studio è stata finalizzata alla scelta di tecnologie in grado di abbattere i consumi energetici e idrici operativi per far fronte all’enorme dispendio di energia e di acqua necessari al processo produttivo.
Questo ha permesso di scegliere soluzioni che consentano un utilizzo estremamente efficiente delle risorse e una significativa riduzione dell'impatto ambientale dell’azienda. In questo senso, il progetto ha previsto l’utilizzo di un sistema di recupero del calore prodotto dai forni fusori e un circuito idrico a sistema chiuso, che limita i prelievi di acqua dalla falda, ne previene la contaminazione e consente lo scarico diretto nel naviglio del 75% dell’acqua prelevata, data la totale assenza di agenti inquinanti.
È stato particolarmente importante per il Comune, in accordo con Vetropack e con il supporto di GSE Italia, inserire nel progetto una parte di ritorno alla comunità locale in termini di progettazione ambientale e sviluppo sostenibile dell’area: nell’intervento, infatti, è stato realizzato un parco di 35.000 m2 destinato alla fruizione pubblica nel tratto confinante con il Naviglio Grande, oltre a un tratto di pista ciclabile di 2,5 km per collegare il nuovo insediamento e il parco pubblico alla rete ciclabile già esistente.
Inoltre, per evitare l’impatto del progetto sulla viabilità locale, è stato deciso di realizzare ampi parcheggi interni destinati agli automezzi dell’azienda e un parcheggio a uso pubblico.
GSE Italia: progettazione e competenze per gestire burocrazia e complessità
“Siamo orgogliosi di aver portato a termine questo progetto così complesso e centrale per l’industria italiana”, afferma Valentino Chiarparin, Country Manager di GSE Italia. “Un’intensa e attenta attività di progettazione preliminare ci ha permesso di gestire tutte le fasi burocratiche e operative relative alla bonifica dei terreni e alle demolizioni e di riuscire a gestire ‘sul campo’ un cantiere che nei momenti di picco ha coinvolto più di 750 persone al giorno”.
“Una delle sfide più complesse che abbiamo affrontato è stata senza dubbio spacchettare i vari lotti per garantirci sempre un appaltatore di backup e minimizzare il rischio conseguente all’aumento dei costi della manodopera e dei materiali, dettato dal difficile contesto nazionale e internazionale in cui ci siamo trovati ad operare”, dichiara Stefano Piccoli, Senior Project Director di GSE Italia. “È stato un motivo di grande soddisfazione essere parte di un progetto che ha avuto enorme rilevanza a livello nazionale e una grandissima sfida portata a compimento da GSE”.