Eni ha presentato a Milano, presso l’Orto Botanico di Brera, la propria installazione The Circular Garden, realizzata all’interno della mostra “Human Spaces” organizzata dalla rivista Interni in occasione del Fuorisalone 2019. L’installazione è stata progettata dallo studio internazionale di design Carlo Ratti Associati con il contributo di alcuni dei maggiori esperti europei nel campo della micologia e delle sue applicazioni.
L’obiettivo dell’installazione è quello far toccare con mano ai visitatori il concetto di economia circolare, proponendo scenari concreti per superare l’attuale sistema economico lineare e raccontando l’impegno di Eni in questa direzione. Per fare questo, l’installazione sperimenta l’uso di un materiale da costruzione inusuale: i funghi, la cui radice fibrosa – il micelio – è stata impiegata per creare una serie di strutture architettoniche ad arco disposte nel giardino dell’Orto Botanico, ognuna dedicata a una diversa attività di Eni nel campo dell’economia circolare – dall’efficienza energetica degli edifici alla mobilità.
Ispirata al simbolismo dei giardini medioevali recintati, l’installazione intende realizzare un’architettura naturale, composta di micelio che cresce e si sviluppa in modo organico con la stessa straordinaria intelligenza degli esseri viventi. Alla fine dell’esposizione le strutture saranno smontate e restituite al terreno, dando inizio a un nuovo ciclo virtuoso di crescita e offrendo l’esempio di un incontro tra architettura ed economia circolare.
Il progetto si fonda così su tre elementi: la creazione di uno spazio esperienziale che consente ai visitatori del Fuorisalone di comprendere gli scenari dell’economia circolare e il loro impatto sulla vita in città, anche in relazione alle molte attività condotte da Eni in questo ambito; la ricerca di innovazione nel campo dei materiali nella direzione di una maggiore sostenibilità; infine la sperimentazione di un’architettura sempre più responsiva, che sfrutti le proprietà e l’intelligenza dei materiali naturali.
Nel campo della progettazione, i funghi possono essere utilizzati come materiale da costruzione economico, veloce e riciclabile. Per creare strutture fatte di micelio si inizia identificando un substrato organico – segatura, canapa o fieno – come sostanza nutritiva. Il substrato inoculato dal fungo viene quindi posizionato all’interno di uno stampo. A questo punto il micelio si espande e va a riempire tutto lo spazio a disposizione, diventando duro e resistente. Sottoposti ad alte temperature, i funghi vengono quindi disidratati, lasciando una struttura elastica che può essere utilizzata per costituire la forma desiderata. Rispetto alle tempistiche, per riempire uno stampo di un metro cubo di micelio occorre circa un mese e mezzo: 3 settimane di crescita e asciugatura, 3 settimane di disidratazione.