Orientamento, tutoraggio, scelta del percorso formativo più idoneo. I periti industriali “entrano nelle scuole per insegnare la professione”, spiega l'ufficio stampa del Consiglio nazionale e dell'ente di previdenza dei periti industriali e dei periti industriali laureati: “è grazie a questo tipo di partecipazione attiva, sollecitata del resto dai singoli collegi anche in occasione dell'ultima Assemblea, che si riempirà di sostanza il progetto di riforma della categoria”.
“È indispensabile che il referente del progetto Cnpi-università, scelto nei singoli collegi, faccia comprendere ai ragazzi delle scuole superiori quali opportunità derivano dall'iscrizione all'ordine professionale. Così come è importante fargli capire la necessità di proseguire gli studi dopo il secondario superiore, illustrando loro l'offerta formativa che, nel caso del mondo accademico, deve essere focalizzata sulle lauree che possono portare all'accesso all'albo dei periti industriali”.
TIROCINIO OBBLIGATORIO. L'altro capitolo fondamentale “è il tirocinio obbligatorio per legge. I ragazzi devono avere contezza che esiste la disponibilità e l'accoglienza negli studi dei professionisti periti industriali per le attività di tirocinio semestrale, così come la percezione che non saranno lasciati soli, ma anzi che i periti industriali continueranno a garantire un tutoraggio costante durate tutto il corso di studio, dalla prima fase, quella della scelta del percorso accademico più idoneo, fino alla conclusione degli studi”.