Sono stati assegnati sabato scorso i Premi “Architetto italiano 2017” e “Giovane Talento dell’Architettura italiana 2017” che il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ha bandito, con la rete degli Ordini provinciali e con il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo, in occasione della tradizionale Festa dell’Architetto, per dare visibilità a quegli architetti italiani che si ritiene rappresentino un’eccellenza: professionisti che hanno saputo raccogliere - nella consapevolezza di essere responsabili della realizzazione della città del futuro che sarà verde, inclusiva, sicura - le sfide che l’architettura contemporanea oggi impone.
Nella sua quinta edizione il “Premio Architetto italiano” è stato assegnato allo studio “caravatti_caravatti architetti” di Emilio Caravatti, Matteo Caravatti, Chiara Gugliotta, Elena Verri. Un’architettura autentica quella proposta dallo studio monzese e, secondo le motivazioni della giuria presieduta da Andreas Kipar, “rispettosa non solo dei luoghi, ma anche dei contesti sociali nei quali si inserisce”. Esempio emblematico ne è il progetto Jigiya So’ – Centro di riabilitazione psicomotorio realizzato a Katì, nella Repubblica del Mali “dove con poche risorse disponibili è stata realizzata una architettura essenziale, capace di dare forma ad una funzione nobile come quella del Centro”.
Va a Elisabetta Gabrielli il “Premio Giovane Talento dell’Architettura 2017” per il progetto del Molo di Askim – Goteborg. Un tema quello del molo, “molto importante per il rapporto tra terraferma e acqua, un approfondimento della connessione tra natura e cultura approcciato in maniera architettonica” senza mai dimenticare la funzione sociale dell’architettura. Il Molo, infatti, prevede percorsi alternativi per consentire ai bagnanti con impedita capacità motoria la discesa in acqua.
“Una sorta di Oscar alla carriera”, così è stata definita dalla giuria la Menzione Speciale che è stata assegnata a Cino Zucchi “quale grande interprete dell’architettura del novecento italiano che con la sua proposta progettuale per il nuovo centro direzionale della Lavazza a Torino riesce a stabilire un equilibrato rapporto tra il tessuto esistente e la nuova architettura inserita”. Il progetto mostra, infatti, grande attenzione per la storia della città e del quartiere, così come per la storia e la cultura dell’azienda.
La Festa dell’Architetto 2017 è stata anche caratterizzata dalla consegna del riconoscimento di “Architetto Onorario” a Paolo Baratta, Presidente della Biennale di Venezia, per il prestigio mondiale della Biennale di Architettura quale vetrina per celebrare il contributo reale e duraturo che l’architettura di qualità offre all’umanità.
Sono state anche assegnate una serie di Menzioni d’Onore. Per la categoria “Opere di restauro o recupero” a Markus Scherer per il progetto di restauro e recupero del Corpo “C” del Forte di Fortezza (BZ); allo studio C+S, di Carlo Cappai, Maria Alessandra Segantini per Aequilibrium 15th, installazione disegnata per la 15a Biennale di Architettura di Venezia per la categoria ‘Opere di allestimento o di interni’; mentre il progetto del Molo di Askim – Goteborg vincitore del “Premio Giovane Talento dell’Architettura 2017” ha ricevuto anche la Menzione d’Onore per la categoria “Opere su spazi aperti, infrastrutture e paesaggio’.
Una selezione dei progetti che hanno partecipato ai Premi confluirà, come nella scorsa edizione della Festa dell’Architetto, nello Yearbook, una pubblicazione distribuita in Italia e nelle più importanti manifestazioni internazionali alle quali partecipa il Consiglio Nazionale degli Architetti quale strumento di promozione della qualità progettuale architettonica. Pubblicazione che si pone l’obiettivo di diventare una delle più complete raccolte nazionali ed internazionali di Architettura Italiana.