La normazione tecnica è uno strumento che può contribuire a far decollare la filiera dell'idrogeno.
Se ne è parlato lunedì 12 luglio in occasione di un incontro organizzato da In Fieri e Mirumir in vista della manifestazione HESE – Hydrogen Energy Summit&Expo che si svolgerà a Bologna dal 6 all’8 ottobre prossimo in affiancamento ad altre manifestazioni con focus sul tema degli impatti della nuova mobilità e degli impieghi dei nuovi carburanti in varie applicazioni.
HESE – alla sua prima edizione - rappresenterà un fondamentale momento di confronto di tutta la filiera dell’idrogeno sulle prospettive future di questo settore.
L’incontro organizzato ieri, e che ha visto la partecipazione di Paola Comotti, presidente della Commissione UNI/CT 056 “Idrogeno” e di Flavio Merigo presidente del Sottocomitato ISO/TC 22/SC 41 “Specific aspects for gaseous fuels”, ha voluto rispondere a questa domanda fondamentale: come si sta muovendo la normazione tecnica nell’ambito dello sviluppo di un’economia ad idrogeno?
Il mondo della normazione sta lavorando per costruire una ampia base solida di conoscenze che possano essere le fondamenta e i pilastri per il futuro.
Nel 2017 UNI ha costituito la commissione UNI/CT 056 “Idrogeno” che al momento opera principalmente come interfaccia nazionale delle attività riguardanti l’idrogeno svolte dai Comitati Tecnici che si occupano esclusivamente di idrogeno: a livello europeo il Comitato Tecnico CEN/CLC/JTC 6 "Hydrogen in energy systems" e a livello internazionale il Comitato Tecnico ISO/TC 197 "Hydrogen technologies".
L’attività della Commissione UNI/CT 056, oltre alla definizione della posizione nazionale nei riguardi delle varie normative tecniche prodotte dai TC di sua diretta competenza, include anche la partecipazione diretta, attraverso i propri membri, ai lavori dei Comitati Tecnici e dei loro vari Gruppi di lavoro.
Il campo d'attività della Commissione rispecchia quindi quello dei Comitati Tecnici di cui è interfaccia: in particolare si focalizza su sistemi, dispositivi e connessioni per la produzione, lo stoccaggio, il trasporto, la distribuzione, la misurazione e l'uso dell'idrogeno, da fonti di energia rinnovabili ed altre fonti. Si occupa poi di interfaccia sia elettrica che gas e dei temi trasversali riguardanti l’idrogeno.
La Commissione UNI/CT 056 è attualmente composta da rappresentati del mondo della certificazione, dell’associazione imprenditoriale, dell’Università, da Enti di ricerca, da Innovhub SSI e dai rappresentanti del sistema UNI e dal CEI, ma l’auspicio è che possa arricchirsi di ulteriori esperti provenienti dal mondo della ricerca e dell’industria.
A livello europeo (CEN) l'attività normativa viene svolta dal CEN/CLC/JTC 6 " Hydrogen in energy systems", la cui attività include tematiche trasversali come: la terminologia, la garanzia di origine, le interfacce, la gestione operativa, i problemi rilevanti di sicurezza dell’idrogeno, la formazione e l’educazione riguardante l’idrogeno relativamente al campo dei sistemi, dei dispositivi e delle connessioni per la produzione, lo stoccaggio, il trasporto e la distribuzione, la misurazione e l’uso dell’idrogeno.
Non sono invece compresi altri argomenti specifici eventualmente già coperti da altri Comitati tecnici e la trattazione delle miscele di gas naturale con l’idrogeno.
A livello internazionale (ISO) troviamo invece il Comitato Tecnico ISO/TC 197 "Hydrogen technologies" che attualmente si occupa principalmente dell'elaborazione di norme nel campo di sistemi e dispositivi per la produzione, lo stoccaggio, il trasporto, la misurazione e l'uso dell'idrogeno, e degli argomenti-base quali la qualità e tutti gli aspetti generali riguardanti il tema della sicurezza.
Sempre a livello internazionale, attraverso il rappresentante del CEI, la UNI/CT 056 segue anche i lavori dell’IEC/TC 105 "Fuel cell technologies" che ha l'obiettivo di preparare norme internazionali riguardanti le tecnologie delle celle a combustibile a idrogeno e le varie applicazioni associate, quali i sistemi per i trasporti, i sistemi di propulsione, gli amplificatori, le unità ausiliarie, i sistemi portatili, i sistemi di alimentazione a corrente inversa e i sistemi di flusso elettrochimici generali.
Altro aspetto rilevante - con pochi precedenti - è che nel mondo della normazione, a livello nazionale, europeo ed internazionale, si sta lavorando tutti insieme per creare una fitta rete di collaborazione tra i vari Comitati Tecnici ISO, CEN e IEC che trattano a qualsiasi livello il tema dell’idrogeno, in modo da evitare eventuali duplicazioni o sovrapposizioni di lavori.
Quel che è certo è che la normazione internazionale si sta muovendo rapidamente per rispondere alle esigenze del mercato.
Considerando che per il successo di un carburante o di un vettore energetico è fondamentale l’accettazione da parte dell’utenza - e che questa si ottiene dimostrandone praticamente la sostenibilità economica, tecnica ed ambientale - è necessario partire da quanto può essere immediatamente disponibile.
Per questa ragione, l’ISO TC 22/SC 41 (“Specifics aspects for gaseous fuels”) e l’ISO TC 197 (“Hydrogen Technologies”), hanno deciso di unire le competenze in un Joint Working Group allo scopo di preparare degli standard che consentano, non appena le quantità di idrogeno saranno sufficienti e disponibili, di miscelare idrogeno e metano (il gas più affine all’idrogeno) in miscele con percentuali di H2 fino al 30%. Questa percentuale consente di usare direttamente l’idrogeno nei motori attualmente alimentati a gas naturale senza dover effettuare alcuna modifica tecnica nei componenti o di controllo del motore.
Tutto ciò che insegna il mondo della normazione tecnica è che la conoscenza si costruisce col tempo, l’impegno, la collaborazione e il confronto. Oggi non possiamo sapere con certezza in che direzione andrà lo sviluppo di un’economia ad idrogeno, sono tanti gli aspetti che dobbiamo considerare (costi, sicurezza, scalabilità, policy…). Però sappiamo che stiamo costruendo le fondamenta e che quanto più queste saranno solide (anche grazie alla normazione tecnica) tanto più il risultato finale sarà a beneficio di tutta la società.
La normazione è infatti uno strumento di trasferimento tecnologico e come tale può dare impulso e supportare le nuove tecnologie che derivano dall'utilizzo dell'idrogeno (anche in settori in cui tutto è in divenire).
Alcune domande emerse nel corso dell’incontro hanno sottolineato quello che viene considerato uno dei principali problemi per il settore, e cioè quello dello stoccaggio dell’idrogeno.
“L’idrogeno è una molecola piccolissima, che ‘sfugge’ – ha spiegato Paola Comotti – e per questo motivo nella commissione tecnica ISO TC 197 c’è un gruppo di lavoro che sta sviluppando una tabella per dare informazioni solide a tutti gli utilizzatori del sistema sull’impatto dell’idrogeno sui vari materiali. Dobbiamo capire ed avere indicazioni su tutti i materiali per sapere cosa succede e come possiamo combinare i materiali per aggirare la caratteristica di sfuggevolezza dell’idrogeno e sfruttare quindi - in sicurezza - le sue proprietà”.
“L’idrogeno - conclude Comotti - ha tante caratteristiche che vanno approfondite e contestualizzate. Solo con queste conoscenze si può lavorare in sicurezza. Ed è proprio questo uno dei supporti che danno le norme tecniche”.
Per quanto riguarda la partecipazione ai vari tavoli di lavoro normativi, a livello europeo i Paesi maggiormente coinvolti sono quelli del Nord Europa (Olanda, Belgio, Francia, Regno Unito e Germania) ma col tempo l’interesse si è esteso anche all’Est Europa e ai Paesi Scandinavi.
A livello internazionale va segnalata in particolare la partecipazione di Canada e USA che hanno esperienze nell’uso di branded fuels e che stanno dimostrando già da anni il loro interesse per questa fonte di combustibile. Si tratta infatti di paesi senza particolari problemi economici, che sono quindi più interessati a verificare la possibilità di utilizzo di carburanti alternativi.
Nel corso della prima edizione di HESE – che come abbiamo detto si terrà a Bologna nel prossimo mese di ottobre – è previsto un fitto calendario di dibattiti e convegni, seminari tecnici e workshop nei quali esperti nazionali ed internazionali, decisori pubblici e privati e rappresentanti dell’industria e della scienza si confronteranno sugli scenari di mercato, sullo sviluppo della ricerca e delle tecnologie relative all’idrogeno.
Per UNI parteciperanno Elena Mocchio (Responsabile Innovazione e Sviluppo) che interverrà a un incontro sul tema “Industria, trasporti e ferrovie: ambiti tecnologici per lo sviluppo strategico dell’idrogeno” (in programma il 7 ottobre) e Ruggero Lensi (Direttore generale) che interverrà all’incontro “Technology acceptance: normativa, regolamentazione, comunicazione e sicurezza” (in programma l'8 ottobre).