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Idrogeno verde, una soluzione per l'energia del futuro. Ma oggi è ancora troppo caro

L'obiettivo crescita sostenibile è raggiungibile attraverso l'utilizzo dell'idrogeno verde. Ma al momento il suo utilizzo non è economico, perché produrlo comporta un enorme dispersione di energia.

venerdì 5 luglio 2024 - Pierpaolo Molinengo

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L’idrogeno verde ha un ruolo importante nel percorso di transizione verso un modello di crescita sostenibile. Ma come può essere utilizzato ai fini pratici? E, soprattutto, quali funzioni ed applicazioni può avere? Sono domande quanto mai attuali, oggi come oggi. L’interesse connesso alle potenziali applicazioni dell’idrogeno verde sembrano essere particolarmente favorite in questo momento storico: a livello nazionale ed europeo, infatti, sembra crescere l’interesse a passare a delle economie più sostenibili e attente al consumo delle risorse. E che, soprattutto, cerchino di ridurre al massimo l’impatto sull’ambiente.

Ma, almeno in questa sede, cerchiamo di soffermarci in maniera più attenta all’idrogeno verde e ai suoi potenziali impatti sull’ambiente.

Idrogeno verde, a cosa serve

È bene precisare che l’idrogeno non è una fonte di energia. Ma ne costituisce semplicemente un vettore. Non è presente in natura: è generalmente legato ad altri elementi, come ad esempio l'acqua. Può essere, ad ogni modo, prodotto da altre fonti energetiche. Se vogliamo capire come possa essere utilizzato l’idrogeno in maniera strategica nella decarbonizzazione della nostra società, è necessario comprendere a fondo come possa essere prodotto e come debba essere utilizzato.

Come si produce l’idrogeno verde

Sono diverse le modalità attraverso le quali può essere prodotto l’idrogeno. In base al sistema che si decide di adottare corrispondono diverse emissioni. Ma entriamo un po’ più nel dettaglio:

  • una delle strade attraverso le quali può essere prodotto è con l’elettricità. L’idrogeno, in questo caso, può essere ottenuto dall’acqua attraverso l’elettrolisi usando l’elettricità, che, almeno al giorno d’oggi, nella maggior parte dei casi viene prodotta utilizzando delle fonti fossili. Il procedimento richiede il raggiungimento di temperature altissime: a fronte delle centinaia di gradi che è necessario raggiungere, i consumi energetici diventano particolarmente alti. L’idrogeno può essere ottenuto attraverso il reforming del biogas: l’operazione viene effettuata attraverso un miscuglio gassoso di ossido di carbonio e idrogeno dalla trasformazione di un idrocarburo dall’elevato potere calorifico. L’ultimo passaggio viene effettuato attraverso la conversione biochimica delle biomasse;
  • quando l’energia viene prodotta attraverso delle fonti rinnovabili è possibile parlare di idrogeno rinnovabile o verde. Quando si viene a verificare quest’ultimo caso, le emissioni di gas serra si avvicinano allo zero;
  • l’idrogeno può essere prodotto dai rifiuti. Questa operazione risulta essere, sostanzialmente, una perfetta sinergia tra il settore che si occupa della gestione e dello smaltimento dei rifiuti e quello dell’industria chimica. Il prodotto di questo connubio può essere battezzato come idrogeno circolare e costituisce una delle forme di idrogeno low carbon. Il prodotto che si ottiene deriva dall’ossidazione parziale dei rifiuti non riciclati, grazie ai quali è possibile produrre un gas di sintesi. Quest’ultimo può essere utilizzato come base per produrre idrogeno;
  • idrogeno prodotto da fonti fossili, ossia quello la cui lavorazione si basa sull’utilizzo dei combustibili fossili: viene utilizzato il cosiddetto reforming del gas naturale o la gassificazione del carbonio;
  • c’è poi l’idrogeno che viene prodotto da fossili con cattura di carbonio o a basso tenore di carbonio.

Le definizioni di idrogeno

In maniera convenzionale l’idrogeno viene definito verde, blu o grigio per indicare, rispettivamente, se viene prodotto con:

  • energie rinnovabili;
  • la cattura di carbonio;
  • dei combustibili fossili.

Idrogeno verde: perché si sta puntato su questo elemento

La Commissione Europea ritiene che l’idrogeno costituisca uno dei pilastri su cui basare l’economia sostenibile del futuro. Costituisce, inoltre, uno dei fattori chiavi sui quali si baserà la transizione energetica per rispettare gli impegni che sono stati presi nel 2015 a seguito della firma dell’Accordo di Parigi. E che dovrebbero portare al raggiungimento della neutralità energetica entro la fine del 2050.

Il Global Renewable Outlook 2020 ha previsto che per raggiungere i target fissati dall’Accordo di Parigi almeno l’8% delle energia che verrà consumata nel pianeta dovrà essere prodotta con dell’idrogeno.

I problemi legati all’utilizzo dell’idrogeno verde

Benché sia molto efficiente produrre energia senza emissioni di CO2 con l’idrogeno verde, al momento questa non può costituire una soluzione al problema della transizione energetica: non costituisce ancora una soluzione competitiva dal punto di vista economico. Come abbiamo visto, infatti, deve essere prodotto consumando altra energia. Sul pianeta non esistono dei giacimenti apprezzabili, ma soprattutto per il suo stoccaggio sono necessari dei volumi e delle pressioni importanti anche a causa della sua bassa intensità.

Questi sono alcuni degli spunti che sono emersi nel corso del convegno Economy revolution by H2: an open discussion, che si è tenuto ad Udine nella sede della Confindustria, voluto dalla stessa associazione degli industriali e realizzato in collaborazione con l'ateneo di Udine.

"Un confronto tra rappresentanti di realtà aziendali ed esperti provenienti anche dal Mit di Boston e dall'Università di Birmingham - ha spiegato Alessandro Trovarelli, delegato alla ricerca dell'ateneo friulano - e dalle Università di Udine e Trieste, entrambe coinvolte a diverso titolo nel progetto North Adriatic Hydrogen Valley, iniziativa sostenuta dai governi di Croazia, Slovenia e dalla Regione Friuli Venezia Giulia".

Michele Nencioni, direttore generale di Confindustria Udine, ha aggiunto che:

"L'idrogeno è un ottimo banco di prova anche per le nostre aziende e noi ne contiamo già una ventina direttamente impegnate nelle iniziative sperimentali legate anche alla progettualità regionale sulla Valle dell'Idrogeno, più molte altre indirettamente coinvolte. Siamo però per la neutralità tecnologica e crediamo che il mix energetico sia per ora la soluzione migliore specie per le aziende più energivore".

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