Mentre ci si prepara alla ormai vicina conferenza sul clima (COP21) di Parigi, giungono nuovi dati sull'efficienza energetica. Secondo il nuovo Energy Efficiency Market Report 2015 (IN ALLEGATO) redatto dall'Agenzia Internazionale dell'Energia (IEA), i paesi membri hanno evitato dal 1990 l'emissione di 10 miliardi di tonnellate di CO2. Delle quali, 870 milioni nell'ultimo anno, il 2014.
Lo studio, che illustra le tendenze del mercato e le prospettive a medio termine dell'efficienza energetica con l'obiettivo di rafforzarne la comprensione, mette in evidenza come i miglioramenti raggiunti negli ultimi 25 anni abbiano consentito il risparmio di 760 milioni di tonnellate di petrolio. Poiché due terzi delle emissioni di CO2 proviene dalla combustione del carburante, l'efficienza è uno degli strumenti più importanti per contrastare la produzione di gas serra. E i risparmi sono anche economici. Secondo l'Agenzia finora sono stati risparmiati più di 550 mld di dollari nei paesi appartenenti all'OCSE.
90 mld di dollari dagli interventi in efficienza energetica degli edifici
Sebbene il consumo di energia sia rimasto invariato dal 2000, il PIL è aumentato di circa il 26%. Il che porta a pensare, rivelano gli analisti, che in questi paesi sia iniziato il processo di disaccoppiamento tra la crescita economica e la crescita dei consumi energetici. E gli interventi di efficienza energetica devono essere ritenuti tra i fattori principali che hanno favorito questa tendenza. Gli investimenti in tutto il mondo in termini di efficienza energetica negli edifici, che rappresentano oltre il 30% della domanda globale di energia, sono stimati in 90 miliardi di dollari e la loro tendenza è verso una sempre maggiore espansione.
Approvvigionamento energetico più sicuro
Da un punto di vista di approvvigionamento energetico, l'efficienza ne migliora la sicurezza: nel solo 2014, i Paesi OCSE hanno importato almeno 190 Mtep di energia in meno, con un risparmio di 80 miliardi di dollari. La sola Germania ha risparmiato nel 2014 30 miliardi di dollari dalle importazioni di energia, mentre il Giappone ne ha risparmiati circa 10.
Il ruolo attivo delle utilities
I benefici dell'investire in un ciclo energetico più sostenibile si vedono anche da un punto di vista della produzione industriale. A fronte di una curva di domanda di elettricità stabile e tendenzialmente in calo, le utilities stanno diversificando i loro prodotti prevedendo anche servizi di efficienza energetica per aumentare i profitti.