Lo si apprende dal rapporto dell'Agenzia internazionale dell'energia (IEA) diffuso ieri. Lo studio calcola che nel 2026 la potenza installata di rinnovabili arriverà a 4.800 GW, equivalente all'attuale potenza di fonti fossili e nucleare, con un aumento del 60% rispetto al 2020. Più di metà di questo aumento sarà dovuto al solare. La nuova capacità installata dal 2021 al 2026 sarà maggiore del 50% di quella installata dal 2015 al 2020.
Nonostante il buon risultato però, sempre secondo il rapporto, l'installazione di fonti di energia rinnovabili prevista al momento in tutto il mondo per i prossimi 5 anni "sarebbe insufficiente rispetto a quanto è necessario per arrivare a zero emissioni nette di gas serra intorno alla metà del secolo".
L'obiettivo di zero emissioni nette intorno alla metà del secolo, concordato da tutti i paesi del mondo alla Cop26 di Glasgow, per la Iea "richiederebbe il doppio di nuove installazioni di rinnovabili nel periodo 2021-2026 rispetto a quelle previste".
Per rispettare questo impegno inoltre sarebbero necessarie "una crescita nella domanda di biocarburanti quattro volte maggiore di quella prevista" e "una domanda di riscaldamento rinnovabile quasi tre volte più alta".
Il rapporto dell'IEA prevede anche che la crescita record per le energie rinnovabili avvenga nonostante gli alti prezzi odierni delle materie prime e dei trasporti. Tuttavia, se i prezzi delle materie prime dovessero rimanere alti fino alla fine del prossimo anno, il costo degli investimenti eolici tornerebbe ai livelli visti l'ultima volta nel 2015 e tre anni di riduzione dei costi per il solare fotovoltaico verrebbero cancellati.
Franco Metta