A distanza di soli due anni dal lancio commerciale, Ikea ha interrotto la vendita dei pannelli fotovoltaici nel Regno Unito. Dopo il successo di un progetto pilota nello store di Lakeside nell’Essex nel 2013 il colosso svedese aveva iniziato a vendere i pannelli in tutti i 17 punti vendita del Regno Unito. Ma all’improvviso è arrivato lo stop, senza una motivazione ufficiale.
La decisione potrebbe dipendere dai problemi finanziari del fornitore cinese Hanegry con cui Ikea aveva siglato una partnership non rinnovata a novembre 2015 e si vocifera sul fatto che ci sarebbero già trattative in corso con altre aziende. L’unica nota riportata dal portavoce del colosso dichiara che ‘ si sta investendo in un nuovo modello di business, che ha incluso la decisione di non rinnovare il contratto con Hanergy Solar UK scaduto il 1 ° novembre 2015.”
Il taglio degli incentivi governativi al fotovoltaico
Ma il dato che fa maggiormente discutere e che apre un orizzonte completamente diverso è che la decisione della multinazionale- sarà un caso?- è arrivata a distanza di soli due mesi dal taglio agli incentivi per il fotovoltaico deciso dal Governo britannico. Le tariffe incentivanti sono state infatti ridotte del 65%, motivate dal fatto che il fotovoltaico non necessiti più di incentivi alti per via della riduzione dei costi dei sistemi. L’evidenza è che la linea di Cameron, discussa e polemizzata da ambientalisti e associazioni di settore, non va sicuramente nella direzione delle rinnovabili.
E potrebbe influenzare strategie di business anche di colossi, come l’Ikea, che della sostenibilità (vendita esclusiva di lampade a led, investimenti di più di 1mld per le rinnovabili, installazione di copertura fotovoltaiche sui propri store) hanno fatto il loro vanto.