Una notizia pubblicata sul sito dell'Uni (Ente italiano di normazione) fa il punto sui lavori in corso relativi alle norme sul Building Information Modeling (BIM) e sulle figure professionali chiamate in causa dal modello BIM.
“La recente riunione del Gruppo di lavoro “Codificazione dei prodotti e dei processi costruttivi in edilizia”, della Commissione “Prodotti, processi e sistemi per l'organismo edilizio”, testimonia – spiega l'Uni - la vitalità dei lavori che riguardano in particolare il tema dei flussi informativi nel processo edilizio.
Al centro dei lavori, lo sviluppo della norma UNI 11337, che ha per oggetto appunto la “gestione digitale dei processi informativi delle costruzioni”. Si è quindi nell’ambito del BIM (Building Information Modeling), il nuovo acronimo che indica una metodologia di raccolta e gestione delle informazioni e rappresenta per certi versi una vera rivoluzione nel settore.
“In Italia”, spiega Chiara Rizzarda, membro del GL che sta lavorando in questo ambito, “nel settore dell'edilizia la rivoluzione digitale ha preso una lunga rincorsa, ma la gestione informativa dei processi edilizi sta rapidamente emergendo come risposta ottimale alla crescente necessità di progettare e costruire in modo più efficace ed efficiente, con un maggiore controllo di qualità, a beneficio di tutti. Una importante innovazione, dunque, che porta con sé ovviamente l'affermarsi di nuovi concetti, nuovi schemi di mercato, nuovi sistemi di valori.”
La norma UNI 11337 si muove su questo solco. La parte 3, pubblicata già nel 2015 e per la quale già si profila una prossima revisione, indica un modello operativo strutturato per raccogliere e archiviare i dati e le informazioni tecniche dei prodotti da costruzione.
Si parla dunque di prodotti (intesi anche come aggregati di più prodotti) e non di sole informazioni geometriche. La codifica di questi dovrebbe essere oggetto della parte 2, ancora in fase di elaborazione, a cui il GL lavora con le associazioni di categoria e la pubblica amministrazione, tra cui come ultimo socio si è aggiunto anche la Regione Lombardia.
Le parti 1, 4 e 5 sono invece state appena pubblicate (il 26 gennaio) e riguardano: modelli, elaborati e oggetti informativi per prodotti e processi; l'evoluzione e lo sviluppo informativo di modelli, elaborati e oggetti; i flussi informativi nei processi digitalizzati.”
FIGURE PROFESSIONALI CHIAMATE IN CAUSA DAL MODELLO BIM. Sono allo studio “anche le parti 6, 7 e 8, destinate ad approfondire ulteriormente la materia in tutte le sue implicazioni.
Particolarmente significativi i lavori, che andranno a confluire nella progettata parte 7, sulle figure professionali chiamate in causa dal modello BIM, tra le quali il gestore dei processi informativi, il coordinatore dei flussi informativi e il modellatore informativo.”
"Le figure di gestione del progetto e delle informazioni", prosegue Chiara Rizzarda, "sono cruciali per entrare nell'era digitale ed è cruciale che siano in possesso di competenze all'avanguardia. Ma i processi alla base del Building Information Modeling si trovano ad una intersezione tra il settore delle costruzioni e quello dell'informatica, intesa nel senso più profondo del termine come la gestione automatizzata delle informazioni. Figure deputate alla gestione e al coordinamento di processi come questi sono quindi figure complesse, che devono essere in possesso di requisiti spiccatamente multidisciplinari sulla cui formazione l'intera Europa sta sviluppando percorsi e piani solo negli ultimi anni. Con questa norma, l'Italia non vuole essere da meno: i lavori del tavolo al momento si pongono l'obiettivo di proporre, per queste professionalità, requisiti e caratteristiche in grado di guidare il mercato verso la ricerca di figure che siano veramente adatte ad accompagnarlo nella transizione digitale".