Il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori rientra nel CUP, il Comitato Unitario delle Professioni dal quale era uscito quasi quattro anni fa.
“Sono maturate le condizioni - sottolinea Giuseppe Cappochin, Presidente degli architetti italiani - perché il nostro apporto in una sede così importante per tutte le libere professioni italiane sia, da un lato, valorizzato e, dall’altro, possa integrarsi al meglio con le competenze e le sensibilità che ciascuna professione è in grado di apportare in una stagione di rilancio del nostro Paese”.
“Siamo convinti che possano realizzarsi in pieno sinergie, nuove occasioni di dialogo e azioni comuni in un momento in cui le professioni sono del tutto ingiustificatamente oggetto di interventi che sembrano volerne sminuire la portata ed il valore”.
“Costruire il futuro delle città contemporanee e coniugare sostenibilità e qualità urbana e sociale con i processi di crescita e di trasformazione rappresenta una priorità, per gli architetti italiani. Siamo consapevoli che ciò possa realizzarsi con il coinvolgimento e l’apporto di un numero sempre maggiore di attori istituzionali, sociali, economici e culturali e continuando a perseguire quella politica di alleanze con quanti - come noi - vogliono restituire ai cittadini italiani un habitat migliore”.
“Le problematiche che affrontiamo per quanto riguarda il grande tema della Rigenerazione urbana sostenibile – conclude - devono potersi avvalere oltre che dei contributi che provengono dalle professioni riunite nella Rete delle Professioni Tecniche alla quale gli architetti aderiscono, anche di quelli che sono propri delle professioni giuridico, economiche e socio-sanitarie riunite nel CUP”.
“L’Ordine degli Architetti”, commenta la presidente del Cup Marina Calderone, “ha una tradizione antica e prestigiosa in seno al Comitato essendo stato, fra le altre cose, artefice della più importante aggregazione dei CUP Territoriali del Nord Italia. Le professioni italiane, conclude, “hanno bisogno di unità e il rientro degli architetti nel Comitato costituisce lo stimolo giusto per rafforzare ulteriormente il confronto con le professioni aderenti alla Rete delle Professioni Tecniche, esperienza tra l’altro non incompatibile con l’adesione al CUP”.