“Nessuna volontà politica di ridimensionare i poteri Anac”: lo ha precisato Palazzo Chigi in merito alla soppressione, contenuta nel decreto correttivo del nuovo Codice Appalti approvato lo scorso 13 aprile dal Consiglio dei ministri, del potere dell'Autorità nazionale anticorruzione di inviare raccomandazioni vincolanti alle imprese appaltanti in presenza di gravi anomalie.
La nota di Palazzo Chigi ha precisato che nella conversione della manovra correttiva si interverrà "in maniera inequivocabile" per rimediare.
CANTONE: C'È CHI STA PENSANDO SERIAMENTE DI RIDIMENSIONARE L'ANAC. "È il segnale che c'è chi, nei palazzi qua intorno, sta seriamente pensando di ridimensionare l'Anac", ha dichiarato il presidente dell'Anac, Raffaele Cantone, che come riferito da Repubblica ha espresso "tensione e allarme" per la riduzione del potere dell'Autorità prevista dal correttivo del Codice.
"Sono perplesso e preoccupato da questa vicenda nel suo complesso – ha commentato Cantone -, non solo per la norma specifica in sé, ma per come è emersa questa scelta, all'insaputa del Parlamento, perché fatta in questo modo diventa un segnale negativo, quasi un atto ostile nei nostri confronti".
"Chi è stato?", "perché lo ha fatto?", e "perché ha agito così di nascosto?" si chiede il presidente Anac. "Nessuno può pensare – osserva Cantone - che ci siano stati degli abusi, per la semplice ragione che questa norma non è mai stata utilizzata".