“Il ddl sul consumo di suolo diventi legge entro fine legislatura”: lo chiedono in una lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai Ministri competenti i Presidenti di Coldiretti, FAI-Fondo Ambiente Italiano, INU, Legambiente, LIPU, Slow Food, Touring Club Italiano e WWF Italia:
Salutiamo con favore e speranza la piena consapevolezza, emersa in occasione degli Stati Generali del Paesaggio (del 25 e 26 ottobre scorsi), nelle dichiarazioni pubbliche del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e del Ministro Dario Franceschini che il nostro Paese non può continuare a limitarsi a registrare un preoccupante e persistente consumo del suolo senza dotarsi di uno strumento normativo che eviti nuovi sfregi al territorio italiano.
Questa consapevolezza deve tramutarsi ora in un’assunzione di responsabilità da parte del Governo nel concordare un’azione con il Parlamento per fare in modo che il disegno di legge sul «Contenimento del consumo di suolo e riuso del suolo edificato», ora all’esame del Senato, diventi legge prima della fine della legislatura.
In termini assoluti il consumo di suolo in Italia ha già intaccato dal secondo dopoguerra a oggi circa 21.000 chilometri quadrati del nostro territorio, con un valore di suolo consumato pro-capite che passa dai 167 metri quadrati del 1950 per ogni italiano, a quasi 350 metri quadrati nel 2013 e continua ad avanzare al ritmo di 30 ettari al giorno: occorre agire adesso!
Il disegno di legge sul consumo del suolo, ricordiamo, derivava da una prima iniziativa governativa, a fine del 2012 – nella passata legislatura – ed è stato integrato e riproposto in questa legislatura con una plurima paternità governativa. Malgrado ciò è rimasto fermo a Montecitorio per ben 3 anni e 3 mesi. E ora (fine ottobre) è da 518 giorni all’esame del Senato. Il disegno di legge è, dunque, nelle mani del Parlamento da 4 anni e 7 mesi.
Ora sono in discussione nelle Commissioni Ambiente e Agricoltura riunite del Senato delle importanti modifiche migliorative che se accolte: permetteranno al Paese di dotarsi di una legge che riconosce il suolo quale bene comune e risorsa limitata; consentiranno di indirizzare le trasformazioni sulla rigenerazione urbana invece che sul consumo di suoli agricoli o verdi; porranno un limite al consumo del suolo; renderanno obbligatorio il censimento degli edifici e delle aree libere.
Riteniamo che sia indispensabile dotare il Paese di una norma innovativa ed efficace sul consumo di suolo. Ma questo presuppone che nel patto tra Governo e due rami del Parlamento sui disegni di legge da approvare a fine legislatura ci sia anche il ddl sul «Contenimento del consumo di suolo e riuso del suolo edificato» che, dopo le modifiche del Senato, deve essere approvato senza modifiche dalla Camera dei Deputati.
La finestra temporale è stretta perché sta già iniziando la sessione di Bilancio 2018 al Senato ed entro la prossima primavera le Camere verranno sciolte per andare alle elezioni nazionali. C’è poco tempo ma se ci sono l’impegno e la convinzione del Governo e dei due rami del Parlamento, esistono numerosi precedenti che ci dimostrano come ciò sia possibile. Facciamo che sia possibile, chiediamo alle istituzioni di essere coerenti perché alle parole seguano i fatti.
Roberto Moncalvo, Presidente Coldiretti
Andrea Carandini, Presidente FAI – Fondo Ambiente Italiano
Silvia Viviani, Presidente INU- Istituto Nazionale di Urbanistica
Rossella Muroni, Presidente Legambiente
Fulvio Mamone Capria, Presidente LIPU
Gaetano Pascale, Presidente Slow Food
Franco Iseppi, Presidente Touring Club Italiano
Donatella Bianchi, Presidente WWF Italia