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Il decreto terremoto è legge: tutte le misure

Iter semplificato per sistemare le lievi difformità edilizie delle case delle zone colpite dal terremoto del 2016 e 2017

giovedì 19 luglio 2018 - Redazione Build News

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La Camera dei deputati ha stamane approvato in via definitiva il disegno di legge di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 maggio 2018, n. 55, recante ulteriori misure urgenti a favore delle popolazioni dei territori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria, interessati dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016, in precedenza approvato dal Senato lo scorso 28 giugno.

Il provvedimento, che ora è legge, prevede contributi per la ricostruzione anche per l'adeguamento antincendio e l'abbattimento delle barriere architettoniche; una sanatoria provvisoria per le casette auto-costruite; la norma cosiddetta "salva-Peppina"; la possibilità per i comuni di attrezzare aree ad hoc per i possessori di seconde case danneggiate dove poter ospitare camper o roulotte; nuove linee guida sulla ricostruzione; l'opportunità di depositare agli uffici di competenza la documentazione necessaria per effettuare immediatamente gli interventi per danni lievi.

“Il decreto”, ha spiegato il relatore al Senato Stefano Patuanelli, capogruppo M5S a Palazzo Madama, “raggiunge un grande obbiettivo: allineare la lunga sequela di scadenze, proroghe e sgravi alla giornata del 31 dicembre, al fine di fornire un quadro più chiaro e rassicurante. Alla stessa data è stato prorogato quindi lo stato d'emergenza, con 300 milioni di euro di stanziamento. Arriverà a fine anno anche la cosiddetta "busta paga pesante", la sospensione del versamento dei contributi per i datori di lavoro, lo stop per canone Rai e bollette varie”.

SALE A 258.000 EURO LA SOGLIA CHE RENDE OBBLIGATORIA L’ISCRIZIONE ALLA SOA. Viene inoltre innalzata da 150mila euro a 258mila euro la soglia di obbligatorietà delle SOA chiesta alle imprese che realizzano interventi di ricostruzione privata. L’obiettivo è quello di “allineare” l’importo da cui scatti l’obbligo di qualificazione SOA con la griglia di valori di determinazione delle classifiche di qualificazione.

In tal modo, oltre a razionalizzare evidentemente il sistema, si amplia la possibilità di partecipare al mercato degli appalti pubblici, per importi comunque assai modesti, ad imprese non qualificate SOA, che potrebbero poi utilizzare i lavori così effettuati per qualificarsi.

Soddisfatta Cna Costruzioni: “Si tratta di una battaglia e di una conquista storica di CNA Costruzioni che da anni si batte per raggiungere questo obiettivo”.

ACCOLTE LE PROPOSTE DELLA RPT. Come richiesto dalla Rete delle Professioni Tecniche il provvedimento prevede un iter semplificato per sistemare le lievi difformità edilizie delle case delle zone colpite dal terremoto del 2016 e 2017. In questo caso si potrà presentare una Scia in sanatoria, pagare una multa fino a un massimo di circa 5mila euro e accedere comunque alle risorse per la ricostruzione. Gli interventi di ricostruzione o di recupero degli immobili distrutti o danneggiati dal terremoto, inoltre, potranno ricomprendere anche adeguamento antincendio ed eliminazione delle barriere architettoniche. E’ stata poi riaperta la finestra per poter depositare agli uffici della ricostruzione la documentazione necessaria per effettuare gli interventi di immediata esecuzione per danni lievi. La documentazione potrà essere depositata entro il 31 dicembre 2018, con possibilità di proroga massimo fino al 31 luglio 2019. Per edifici situati nei centri storici, nel caso l'intervento non sia immediatamente autorizzabile, il termine per il deposito è 150 giorni dall'approvazione del piano attuativo o 150 giorni dalla deperimetrazione dell'area classificata come centro storico. Di conseguenza il termine entro quale i tecnici devono compilare le schede Aedes è stato differito al 31 dicembre 2018.

Sempre su proposta della Rete è stato dato il via libera alla procedura accelerata relativa alle piccole difformità che bloccano la procedura di ricostruzione degli edifici nelle aree colpite dal sisma. In presenza di domande di sanatoria edilizia pendenti, la certificazione di idoneità sismica, ove richiesta per adozione del provvedimento di concessione o di autorizzazione in sanatoria e dell’agibilità, è sostituita da perizia del tecnico incaricato del progetto di adeguamento e miglioramento sismico. Infine è stata accolta la proposta di far partecipare alla Conferenza permanente per la ricostruzione, oltre agli enti parco, anche gli altri enti di area naturale protetta.

LEGAMBIENTE: “È UN PESSIMO SEGNALE CHE IL PRIMO PROVVEDIMENTO APPROVATO IN QUESTA LEGISLATURA CONTENGA UN CONDONO EDILIZIO”. “La promessa del Governo di migliorare alla Camera il testo del decreto terremoto, approvato al Senato, inspiegabilmente non è stata mantenuta. C'erano tutti i tempi per entrare nel merito e correggere gli errori del decreto tra cui, quello pesantissimo, del condono edilizio e invece si è perso solo tempo tra Commissione e Aula. E soprattutto – dichiara Edoardo Zanchini Vicepresidente nazionale di Legambiente – è stato innalzato un inspiegabile muro contro ogni richiesta di correzione del testo arrivando ad approvare oggi, senza modifiche, un provvedimento che riapre così i termini del condono edilizio del 2003. Non era mai successo che un evento calamitoso portasse a riaprire i termini della sanatoria. In questo modo si crea n precedente pericoloso, perché da domani altri territori potranno chiedere di non essere discriminati e avere anche loro il diritto alla sanatoria dopo una calamità naturale”.

“Il decreto – aggiunge Zanchini - rappresenta, dunque, un pessimo segnale e un passo indietro sul rispetto dei principi e delle regole che definiscono il patto di convivenza e di responsabilità tra i cittadini. La maggioranza che sostiene il Governo del cambiamento l’ha fatto, grazie anche al voto favorevole al Senato delle opposizioni. Legambiente continuerà a vigilare, a denunciare ogni forma di illegalità e a ribadire che per far decollare la ricostruzione nelle zone post sisma servono soluzioni di altro tipo a partire da interventi di sostegno ai Comuni, di semplicità e trasparenza nelle procedure, di innovazione, di qualità del lavoro, di partecipazione reale dei cittadini”.

In allegato il testo della legge

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