Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, ha incontrato venerdì scorso nella sede ministeriale di via Flavia i rappresentanti di 29 sigle sindacali e datoriali per discutere delle priorità di un auspicato dialogo e confronto di ampio respiro lungo tutto l'arco della legislatura.
Tra le priorità portate dal Ministro Calderone sul tavolo ci sono l'accesso al mondo del lavoro, soprattutto per giovani e donne, il reinserimento di chi al momento ha perso la propria occupazione, l'investimento in politiche attive come anche la messa a punto di nuovi strumenti contrattuali che tengano conto dei mutamenti in atto nel mercato del lavoro, anche a seguito della pandemia. Tra i temi oggetto di confronto anche salute e sicurezza sul lavoro e pensioni.
«Sono molto soddisfatta per come è andato l'incontro. Lo considero un buon auspicio per il proseguo del dialogo» ha affermato il Ministro Calderone.
«Il ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone, ha annunciato un tavolo sul lavoro autonomo che si terrà la prossima settimana (cioè questa settimana, ndr), accogliendo così le nostre richieste di misure specifiche per tutelare professionisti e partite Iva, pesantemente colpiti dalla crisi economica», ha dichiarato il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, al termine dell’incontro con le parti sociali.
«Il ministro Calderone conosce benissimo la realtà delle professioni e oggi il lavoro autonomo in Italia sconta gravi ritardi in termini di tutele. Nelle passate legislature sono stati fatti passi avanti con il Jobs act degli autonomi e con l’Iscro, ma adesso è arrivato il momento di lanciare un nuovo progetto normativo, che metta al centro la persona con i suoi valori e bisogni di welfare, a prescindere dalla qualificazione del rapporto», ha detto Stella.
Il presidente di Confprofessioni è anche intervenuto sul tema del costo del lavoro. «Crisi economica e inflazione pesano sui rinnovi contrattuali. Il nostro obiettivo è quello di valorizzare produttività, risultati, merito e competenze, ma occorre intervenire abbassando il costo del lavoro. Se il taglio del cuneo fiscale e contributivo rimane un tema centrale per sostenere l’occupazione, in una fase di forte incertezza economica la detassazione e la decontribuzione degli aumenti salariali concordati dalle parti sociali può rappresentare una soluzione più efficace per fronteggiare la perdita del potere d’acquisto delle famiglie e lavoratori».