Il 28 aprile scorso è stata pubblicata la norma UNI/TS 11861:2022 “Biocombustibili solidi - Specifiche e classificazione del combustibile - Definizione delle classi di qualità del nocciolino d'oliva”.
Alcuni materiali biologici di scarto possono rivelarsi estremamente utili e “sostenibili”. È il caso del nocciolino d’oliva che può essere reimpiegato come biocombustibile solido.
In Italia il mercato dei biocombustibili solidi per l'alimentazione di impianti termici residenziali ed industriali ha assunto una dimensione importante. Legna da ardere, pellet e cippato sono i biocombustibili maggiormente utilizzati. Tuttavia, in alcune aree del Paese è diffuso l'uso di altre tipologie di biomasse solide, normalmente residuali dal settore agricolo e dalla trasformazione agroalimentare. Tra questi il nocciolino d'oliva, sottoprodotto della lavorazione delle olive, presenta alcune caratteristiche che lo rendono interessante come biocombustibile nell'alimentazione di apparecchi termici domestici e residenziali. Per nocciolino d'oliva s’intende la parte dura e compatta del frutto che contiene il seme, residuo della lavorazione del processo di estrazione dell'olio.
A tal proposito la normazione e nello specifico l’ente federato CTI - Comitato Termotecnico Italiano allo scopo di supportare gli operatori di tale mercato ha prodotto la UNI/TS 11861.
Questa specifica tecnica definisce le classi di qualità del nocciolino d'oliva per l'alimentazione di impianti termici residenziali ed industriali.
I biocombustibili definiti dalla specifica tecnica sono utilizzati in impianti termici che presentano tecnologie e sistemi di abbattimento in grado di rispettare i parametri delle emissioni secondo la legge vigente.
Relativamente alla materia prima le biomasse considerate dalla specifica tecnica sono classificate dal codice 3.1.2.3 Nocciolo/mandorla/fibra dei frutti per l'origine e provenienza, 3.2.1.2 Noccioli/Drupe sottoprodotti agroindustriali non trattati chimicamente e 3.2.2.2 Noccioli/Drupe sottoprodotti agroindustriali trattati chimicamente come da prospetto 1 della UNI EN ISO 17225-1.