Il progetto del campus nasce dall’esigenza di creare nuovi spazi didattici e di condivisione per la Bologna Business School, recuperando un luogo di rilevanza storica e integrando rinnovate funzioni culturali e ambientali. Un polo universitario che sorge dalla riqualificazione di alcuni edifici già presenti nel sito di proprietà della Fondazione Bologna Business School sui colli bolognesi e permette di ripensare la distribuzione dei servizi al momento ospitati in Villa Guastavillani, attuale landmark del campus, includendone di nuovi. L’intervento si propone così di valorizzare l’intero potenziale dell’area e delle connessioni territoriali a essa legate dando alla scuola un respiro internazionale.
Il progetto architettonico
Coniugando riqualificazione e funzionalità degli edifici con l’ambiente circostante, la nuova polarità posta sul crinale della collina risulta integrata nella natura e nel paesaggio. Un intervento “leggero” in cui spazi interni ed esterni si compongono quasi senza soluzione di continuità, consentendo una fruibilità massima in termini di veduta e un’ampia gamma di attività all’aperto. Il nuovo campus, inoltre, attraverso un asse pedonale diretto e rettilineo, si pone in continuità sia visiva sia fisica con Villa Guastavillani.
I due edifici di maggior pregio, la casa colonica e l’ex forno, sono stati recuperati per accogliere alcuni dei servizi del campus: nella casa colonica, aule flessibili per lo svolgimento di lezioni e momenti di studio, uffici e una sala riunioni; nell’ex forno, invece, una reception al servizio degli studenti per orientarli all’interno dell’area universitaria. Altri tre edifici presenti nel sito sono stati, invece, riconfigurati in un unico blocco per dare vita a uno spazio più funzionale e capace di ospitare le funzioni didattiche principali. La nuova edificazione si sviluppa su due piani con un grande interrato ed è collegata attraverso un tunnel sotterraneo alla casa colonica, così da dare una continuità “coperta” agli spazi accademici. All’esterno, un grande canopy che, come una piazza, crea uno spazio sociale di interazione tra gli studenti, e due giardini a gradoni, con solarium, che delimitano gli spazi del piano interrato garantendo il giusto apporto di luce e offrendo agli studenti un’estensione naturale della zona studio e della mensa.
Il disegno del paesaggio
Il disegno del paesaggio si ispira alle onde, richiamando la forma del cerchio. Dal fulcro del nuovo campus si irradiano, infatti, come cerchi di propagazione una serie di percorsi fluidi che, immettendosi nel paesaggio, formano dei terrazzamenti per ospitare attività sportive e di svago. Tale fluidità contrapposta alla rigidità e alla regolarità dei fabbricati fa da eco al contrasto tra la spensieratezza del praticare attività fisica e il rigore e la dedizione dello studio.
La sostenibilità
Le coperture rappresentano uno degli elementi caratterizzanti dell’intervento, combinando al meglio gli aspetti architettonici e di sostenibilità. Per la copertura del nuovo edificio, è stato studiato un apposito sistema di lamelle frangisole che permette di limitare l’ingresso della radiazione termica e controllare la quantità di luce all’interno degli spazi didattici. Nel caso della casa colonica, invece, la copertura contribuisce alla produzione di energia elettrica da fotovoltaico, alimentando l’intero campus.
Grazie al grande parco in cui è immerso il campus, è stato previsto un sistema di raccolta e gestione delle acque meteoriche, riutilizzabili durante i mesi estivi.
Il progetto di interior design
Per il nuovo campus, lo studio MCA ha curato anche il progetto di interior design ispirandosi al principio di flessibilità degli spazi didattici, che sono rimodulabili sulla base delle esigenze quotidiane della vita accademica, e sviluppando un dialogo continuo tra interni ed esterni.
Una grande scala teatro in rovere naturale caratterizza il blocco di nuova edificazione: pensata per connettere i due livelli dell’edificio, la scalinata è attorniata da una libreria lignea ad anello, simbolo del valore culturale dello studio e della formazione accademica tradizionale, e integra sedute per gli studenti. Al primo piano si trovano la hall e le aule didattiche con ampie superfici vetrate alternate a superfici opache dai toni caldi che si fondono con il controsoffitto a lamelle e offrono una vista a 360 gradi sul paesaggio collinare.
La copertura a lamelle caratterizza anche il seminterrato, dove un ampio open-space è dedicato in parte alla didattica, con spazi modulabili per ospitare momenti di studio, eventi e conferenze, e in parte alla zona ristorazione. La cucina è concepita come un cubo in acciaio satinato, totalmente trasparente - per incarnare l’idea dello show-cooking -, opacizzabile a fine servizio. Lo spazio mensa si ispira, invece, al mondo vegetale, con un grande tavolo flessibile e dinamico che, con l’ausilio di elementi modulari, ricorda i rami di un albero. Episodi verdi, inoltre, arricchiscono il tavolo e rinsaldano la relazione tra gli interni e il paesaggio dei colli bolognesi.
Una scala elicoidale in rovere definisce gli interni dell’ex casa colonica, inserendo forme curvilinee e dinamiche nell’ambiente. Nell’interrato, il tunnel sotterraneo di collegamento è dedicato, invece, all’installazione di opere d’arte e acquisisce così una valenza iconica e comunicativa.