Il limite maggiore del fotovoltaico risiede, come noto, nella difficoltà a garantire un funzionamento costante e senza interruzioni nelle ore notturne o in caso di maltempo. Motivo per cui si sta investendo molto nelle tecnologie di accumulo ma anche nei materiali. Un’importante innovazione viene da un team di ricercatori della Cina, il primo proveniente dalla Ocean University of China, e il secondo dalla Yunnan Normal University di Kunming, nel Sud del paese, che hanno collaborato per sviluppare una cella in grado di funzionare in caso di maltempo. E’ proprio dal contatto con le gocce di pioggia che il pannello riesce a produrre energia.
Il ‘segreto’ è il grafene
L’innovazione è uno strato sottile di grafene con cui è stata rivestita la cella. A contatto con il grafene le gocce di pioggia, che sono costituite, oltre che di acqua, anche di alcuni sali come il calcio e il sodio, si crea una reazione chimica che, nota come ‘reazione acido-base di Lewis’, lega gli ioni positivi della pioggia al grafene. La differenza di potenziale che si viene a creare nel punto di contatto trasforma la tensione in corrente elettrica.
Efficienza del 6,5%
Siamo ancora in una fase sperimentale e ci vorrà sicuramente del tempo prima che i ricercatori possano risolvere alcune problematiche, come quella dell’efficienza. Dai primi test, effettuati con acqua salata artificialmente, le celle hanno registrato un’efficienza massima del 6,5%. Un valore basso ma considerato ottimo in questo stadio di ricerca ancora agli albori.
Sperimentazione al primo stadio
I ricercatori, il cui studio è stato pubblicato sulla rivista Angewandte Chemie della German Chemical Society, sono certi di riuscire a migliorare nel tempo i risultati e di ottenere un livello di efficienza nettamente superiore dal momento in cui la sperimentazione verrà svolta su ‘vere’ gocce di pioggia.