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Il riscaldamento a legna e pellet inquina? [VIDEO]

A un anno dalla sua nascita, ‘Aria Pulita’ aiuta i consumatori a scegliere di riscaldarsi a basse emissioni, anche nell’ambito delle più recenti politiche regionali

martedì 7 novembre 2017 - Redazione Build News

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Risponde AIEL - Associazione Italiana Energie agroforestali


Fornire agli italiani stufe, caldaie e inserti camino a basse emissioni; una certificazione che aiuti a riconoscerli facilmente; i suggerimenti pratici per una corretta combustione di legna e pellet. Alle soglie della stagione termica 2017-18, queste sono le tre azioni che descrivono l’impegno di Aria Pulita per contribuire alla qualità dell’aria.

Promosso da AIEL, Associazione italiana energie agroforestali, il sistema di certificazione Aria Pulita assegna fino a 4 stelle per classificare i generatori: più sono le stelle, maggiore è il rendimento e minori sono le emissioni. Parallelamente, attraverso un Road Tour nazionale e i canali digital, continue attività di informazione e sensibilizzazione promuovono un riscaldamento intelligente e consapevole, chiarendo i dubbi più ricorrenti tra i consumatori di tutta Italia: «Quali sono i consigli e le buone pratiche per ridurre emissioni e costi? Riscaldarsi a legna e pellet fa male o bene all’ambiente?».

Come spiega Andrea Poggio, vicedirettore generale di Legambiente e responsabile della direzione nazionale di Milano:

Dai primi d’ottobre siamo in allarme smog in quasi tutte le città del Nord Italia: anche prima dell’accensione del riscaldamento. È quindi evidente che la responsabilità principale sono il traffico e i veicoli a motore diesel. Poi però, appena si sono accesi i termosifoni, l’inquinamento è subito peggiorato. Scatta il divieto, insieme ai diesel, della combustione di biomasse. Ecco perché, per chi può, usare mezzi meno inquinanti e dotarsi esclusivamente di caldaie e stufe di qualità è la strada da intraprendere. Dalle ordinanze d’urgenza dei sindaci, motivate da fondate ragioni sanitarie, sono escluse le auto più pulite, come le stufe a legna e a pellet a partire dalla classe ‘tre stelle’. Ora sappiamo cosa fare per non rimanere a piedi e al freddo. E respirare un’aria migliore!.

Sono oltre 2.000 i prodotti certificati Aria Pulita tra cui gli italiani possono scegliere. Numero in continua crescita grazie al lavoro del Comitato di Certificazione, garante di un controllo severo e imparziale, composto da enti autorevoli coinvolti negli ambiti di tutela ambientale, qualità dell’aria e difesa del consumatore: Etifor, Enea, Enama, Adiconsum e Legambiente.
Proprio quest’ultimo sottolinea un aspetto essenziale per la salvaguardia della qualità dell’aria. Cioè la messa in pratica di soluzioni strutturali e continuative, e non solo azioni puramente emergenziali, spesso impopolari e radicali nei confronti dei cittadini e senza effetti positivi a lungo termine.

A questo appello la certificazione Aria Pulita risponde in duplice forma. Guida il consumatore nelle scelte di acquisto e nelle buone pratiche per un calore pulito. Usare - correttamente - una stufa, caldaia o inserto camino certificato con le stelle significa essere certi di riscaldarsi rispettando l’ambiente. E coinvolge in prima linea le Aziende produttrici di apparecchi di riscaldamento a biomasse, le cui tecnologie avanzate - conformi alla certificazione - sono in grado di riscaldare garantendo la riduzione delle emissioni fino al 70%.

Infine, Aria Pulita si propone anche come strumento utile al cittadino allo scattare dei divieti regionali previsti in caso di ripetuti sforamenti dei limiti di PM10 nell’aria. Tali misure emergenziali si rifanno infatti alla classificazione ambientale introdotta dal decreto attuativo dell’articolo 290 del dlgs 152/2006 che suddivide gli apparecchi in classi di merito definite da un numero crescente di stelle da 1 a 5, ricalcando perfettamente lo schema promosso di Aria Pulita.

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