Lo scorso 17 dicembre il Consiglio Regionale del Veneto ha approvato, con 28 voti favorevoli, 6 astenuti, 7 contrari, il Progetto di Legge Regionale n. 436, primo firmatario Calzavara (ZP), “Modifica della L.R. 4 aprile 2019, n. 14, ‘Veneto 2050: Politiche per la riqualificazione urbana e la rinaturalizzazione del territorio’ e modifiche della L.R. 23 aprile 2004, n. 11, ‘Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio’”, che dà il via libera alla regolarizzazione di piccole difformità edilizie, nell'ambito delle Politiche per la riqualificazione urbana e la rinaturalizzazione del territorio.
Così il Relatore Calzavara: “Non si tratta di condono edilizio. La finalità della proposta normativa è quella di fare chiarezza sulla situazione urbanistica dei manufatti da recuperare, offrendo alle amministrazioni comunali, su istanza dei soggetti privati, un utile strumento per definire e regolarizzare sotto il profilo urbanistico una considerevole porzione del patrimonio edilizio esistente. Si tratta in particolare degli immobili oggetto di modeste difformità edilizie relative ad opere edilizie eseguite in parziale difformità al titolo abilitativo, rilasciato prima dell'entrata in vigore della legge n. 10 del 1977, di opere assistite da un regolare titolo edilizio dal quale, in fase attuativa, ci si è discostati dando luogo a quelli che possono essere considerati ‘abusi minori’ e che, tuttavia, seppur non impediscono la commerciabilità del bene, la rendono indubbiamente meno vantaggiosa economicamente in quanto l'edificio rimane esposto alla possibilità di essere sanzionato per le difformità riscontrate”.
Per il Correlatore Fracasso (PD): “Si rischia di ‘scivolare’ verso competenze prettamente statali, questo è il pericolo di un provvedimento che comunque è necessario per regolamentare la materia. Per questo motivo, pur condividendone le finalità, ci asterremo”.
Approvato senza voti contrari (40 favorevoli e 6 astenuti), il Progetto di Legge n. 478, di iniziativa del consigliere Calzavara, che modifica “la L.R. 4 aprile 2019, n. 14, ‘Veneto 2050: Politiche per la riqualificazione urbana e la rinaturalizzazione del territorio’, e la L.R. 23 aprile 2004, n. 11, ‘Norme per il Governo del territorio e in materia di paesaggio’”.
Nello specifico, si ridetermina al 30 settembre 2020 il termine per l'adeguamento da parte dei comuni alle disposizioni sul contenimento del consumo di suolo, di cui alla L.R. 6 giugno 2017, n. 14, e al Regolamento Edilizio Tipo (RET).
Come ha ricordato il Relatore Calzavara (ZP), “la modifica normativa si è resa necessaria a seguito delle numerose segnalazioni da parte dei comuni di criticità relative principalmente, per quanto riguarda il contenimento del consumo di suolo, alla corretta identificazione e perimetrazione degli ambiti dì urbanizzazione consolidata e, per quanto concerne il RET, alle ricadute delle definizioni uniformi sugli strumenti della pianificazione urbanistica con riferimento all'invarianza delle previsioni dimensionali degli stessi”.
Il provvedimento è stato appoggiato anche dal Correlatore Fracasso.
Questa nuova legge regionale è stata pubblicata sul Bur n. 150 del 27/12/2019.