Il prossimo 3 marzo a Monaco di Baviera si apre la 7° Conferenza internazionale dell’Elettronica Stampata LOPE-C, nel corso della quale l’ENEA presenterà alcuni risultati delle ricerche sull’illuminazione ‘green’, ovvero dispositivi innovativi realizzati con materiali organici a basso impatto ambientale con ottime potenzialità nei settori dell’illuminazione e dei display piatti.
L’illuminazione ‘green’ o '3.0' si basa sui cosiddetti OLED (Organic Light Emitting Diode), prodotti sottili, leggeri, flessibili, basati su tecnologie low cost che illuminano senza abbagliare e rilasciano pochissimo calore.
Questo tipo di illuminazione – spiega un comunicato dell'Enea - viene studiata da anni nel laboratorio di Nanomateriali e Dispositivi (NANO) del Centro ENEA di Portici, all’avanguardia nelle ricerche in questo campo. "Un centro di eccellenza leader a livello nazionale e non solo, come testimoniano i numerosi progetti, sia italiani sia europei, per un valore di circa 15 milioni di euro, di cui siamo stati protagonisti e coordinatori in questi anni" spiega la responsabile del Laboratorio NANO, l’ing. Carla Minarini.
"A differenza dei LED, realizzati con materiali inorganici, gli OLED sono realizzati con materiali attivi organici, cioè con composti a base di carbonio, che sono responsabili della luminescenza stessa. Queste sorgenti luminose rappresentano una grande opportunità per la buona qualità dell’illuminazione prodotta a costi contenuti, utilizzando superfici che possono essere sia di vetro che di plastica, potenzialmente biodegradabili e quindi riciclabili o smaltibili senza difficoltà”, precisa la ricercatrice Maria Grazia Maglione del Laboratorio NANO.
A Portici, i ricercatori ENEA collaborano direttamente con aziende quali BTP-TECNO, FOS, SESMAT e AET interessate ad approfondire le proprie competenze nell’ambito dell’elettronica organica; un settore, questo dell’illuminazione 3.0, considerato una nuova frontiera così promettente da aver attirato investimenti per circa 5 miliardi di dollari a livello mondiale.