Nel 2021 il mercato immobiliare ha visto finora una crescita superiore alle previsioni, che dovrebbe continuare nel 2022. Di certo non sono stati facili i 18 mesi successivi al marzo 2020, con una serie di eventi imprevisti che hanno inizialmente paralizzato il mercato con un calo della domanda.
Poi la ripresa, forse inaspettata, è arrivata, trainata soprattutto dal comparto residenziale: oggi si stima che a fine anno si arriverà a un volume d’affari in Italia superiore a 123 miliardi di euro, l’8,7% in più rispetto al 2020. A livello europeo si fa ancora meglio, con una crescita a doppia cifra del 10%. Per questo c’è chi parla addirittura di festa del mattone. Le stime per il 2022 con un +13% dei ricavi, se confermate, porterebbero certamente la festa anche in Italia.
Di prospettive di continuazione del ciclo economico del settore immobiliare si parlerà tra pochi giorni a Santa Margherita nella due giorni (17 e 18 settembre) del Forum di Scenari Immobiliari. Secondo Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, il mercato nei prossimi due anni si dovrebbe mantenere in territorio positivo, e il ciclo potrebbe durare fino a cinque anni. Questo soprattutto in Europa ma anche in Italia.
Diversi i trend in atto: dalla ricerca di case più grandi al desiderio di una seconda abitazione per il tempo libero, a nuovi spazi per l’ufficio a resort immersi nel verde. Le quotazioni però, si mantengono ancora dieci punti inferiori rispetto al 2010, contro un +40% della media europea.
In questo quadro la nota più positiva è la ripresa del settore alberghiero, che nel 2020 aveva subito un calo notevole, trainata dal ritorno ai viaggi e vacanze. Qui ci si attende nel 2022 un incremento degli investimenti del 40% sul 2021. Ancora deludenti invece il segmento uffici dove la pandemia ha cambiato un po’ le dinamiche della domanda e quello degli spazi retail. Tengono invece bene gli immobili per la logistica dove i rendimenti si sono allineati a quelli degli uffici.
Franco Metta