CBRE, leader mondiale nella consulenza immobiliare, presenta i risultati dell’indagine “Investor Intentions” condotta su un significativo campione di investitori immobiliari nazionali e internazionali per comprende le strategie di investimento per il 2020.
Il rallentamento della crescita economica a livello globale non ha frenato, nel 2019, la crescita degli investimenti nel real estate nel nostro Paese grazie anche alle politiche monetarie accomodanti della BCE e al cambio di governo in Italia verificatosi nel corso dell’anno. Per il 2020, permane un po’ di preoccupazione sulle possibilità di ripresa a causa di Brexit, conflitti commerciali USA-Cina, tensioni protezionistiche in atto e debolezza di alcune economie emergenti. Ciò nonostante, ci si attende un regime monetario fiscale globale ancora espansivo, con tassi che si manterranno a livelli molto bassi anche nel 2020. Questo sostegno economico potrà contribuire a contrastare eventuali tendenze recessive e a sostenere i prezzi nei mercati delle attività.
Dalla ricerca “Investor Intentions” di CBRE - presentata oggi in occasione della quinta edizione di Perspective, l’evento dedicato ai trend del Real Estate - è emerso che, secondo gli investitori, il principale ostacolo in Italia è la disponibilità di asset (per il 25% degli intervistati), seguito dal pricing degli stessi (18%) e dalla bassa trasparenza del mercato (11%).
Le asset class più interessanti del 2020 saranno Hotels (il 17% degli investitori si dice interessato, dopo l’anno record 2019 in cui il settore ha raccolto 3,3 miliardi di euro di investimenti, triplicando il volume medio degli ultimi anni), gli uffici (col 16%), la logistica (indicata come settore più attraente dal 15%) e lo Student Housing (che raccoglie il 14% dell’interesse). Il 9% degli intervistati ha inoltre mostrato interesse verso i Non Performing Loans.
L’83% degli intervistati dichiara inoltre di trovare interessante l’asset class residenziale in Italia e, per il 63%, questo settore acquisirà in Italia la stessa importanza che ha nei mercati principali d’Europa. Gli ostacoli principali allo sviluppo di questo comparto sono l’eccessiva frammentazione della proprietà (per il 24% degli intervistati), la mancanza di una politica pubblica a supporto (12%) e l’assenza di società di asset management specializzate nel campo (11%). Lo Student Housing si conferma, comunque, l’opportunità di investimento residenziale più ambita (27%), seguita da Multi-family (23%), Senior Housing (23%) e segmento luxury (20%). Per il 77% degli investitori intervistati, lo Student Housing ha il potenziale per diventare in Italia un’asset class importante quanto negli altri mercati europei.
Milano si conferma la città più ambita dagli investitori: il 40% la indica come città più attraente per gli investimenti nel 2020, seguita da Roma (25%) e Firenze (12%). Riscuotono interesse anche le città di Bologna, Torino e Venezia.
La tipologia di asset a cui gli investitori mirano maggiormente è quella value-add (31% degli intervistati), mentre gli asset core e core plus registrano percentuali di interesse più basse (rispettivamente 21% e 18%). Il 77% degli intervistati si dice inoltre interessato a opportunità di sviluppo, principalmente nei settori logistica (22%), Multi-family (17%) e uffici (16%). Anche nel caso delle opportunità di sviluppo, la ricerca degli investitori ha un focus privilegiato su Milano, col 71% di preferenze, contro il 10% di Roma e il 20% degli altri mercati regionali in Italia.
Per quanto riguarda il livello di attività, gli investitori credono a una sostanziale stabilità rispetto all’anno appena trascorso (quasi il 40% si aspetta un’attività in linea con il 2019) o a volumi di investimento leggermente superiori. Pochissimi ritengono invece che ci sarà un calo.
Interessante è il tema della sostenibilità: per il 45% degli intervistati ci sono criteri più importanti nella selezione di un asset ma la sostenibilità deve comunque essere tenuta in conto; il 31% ha dichiarato invece che è uno degli elementi principali da considerare nella scelta di acquistare un determinato immobile.
Le aspettative sugli yields degli asset prime da parte degli investitori cambiano in base alle asset class: la maggior parte degli investitori si aspetta infatti stabilità per gli uffici (57%), la logistica (33%) e gli hotel (39%). Diversa la situazione nel comparto Retail: gli investitori ritengono che gli yields saranno in lieve aumento per Shopping Centres (29%) e Retail Park (28%), stabili invece per i Factory Outlet (34%) e il segmento High Street (54%).