Secondo un recente studio di Aiel (Associazione Italiana Energie Agroforestali), che pubblichiamo in allegato, “i dati ufficiali sui consumi e le emissioni di PM10 prodotte dalla combustione domestica di legna e pellet mostrano lacune e discrepanze rispetto alla realtà”.
Nello studio, oltre a esporre i risultati delle sue elaborazioni, l'Associazione propone di “attivare a scala nazionale un tavolo di confronto tra le istituzioni competenti e gli operatori per cercare di costruire serie storiche dei consumi e delle emissioni molto più coerenti, senza le quali non sarà possibile mettere in campo efficaci politiche ambientali ed energetiche per il nostro Paese”.
COME DIMEZZARE LE EMISSIONI. Inoltre, Aiel suggerisce al Governo e alle Regioni l’urgente attivazione di dieci concrete misure di riduzione che, se implementate strutturalmente, potrebbero in pochi anni dimezzare il contributo della combustione residenziale del legno alle emissioni di PM10.
1. Pubblicare urgentemente il decreto di attuazione dell’art. 290, comma 4, del d.lgs. 152/2006, che prevede la certificazione delle prestazioni tecnico-ambientali dei generatori domestici a biomasse e che rappresenta il riferimento per i requisiti di accesso ai meccanismi incentivanti (Conto Termico e Detrazione 65%). Prevedere obbligatoriamente per tutti i meccanismi incentivanti generatori a biomasse domestici il riferimento ai requisiti prestazionali che saranno introdotti dal decreto di attuazione dell’art. 290.
2. Similmente agli autoveicoli, orientare i provvedimenti di limitazione dell’esercizio dei generatori a biomasse SOLO alle classi prestazionali peggiori, con riferimento a quanto sarà previsto dal decreto di attuazione dell’art. 290, comma 4, del d.lgs. 152/2006, escludendo le migliori classi prestazionali, scelte in funzione del grado di emergenza degli interventi rispetto ai livelli di PM10 del periodo. Omogenizzare a scala nazionale i provvedimenti di limitazione all’esercizio degli impianti domestici a biomasse.
3. Promuove a livello europeo la revisione delle norme di prodotto dei generatori domestici a biomasse, per rendere i test di omologazione molto più evoluti e in grado di riflettere quanto più possibile le condizioni di esercizio reale dei generatori, in modo da favorire le industrie che investono in ricerca e sviluppo per fornire al mercato generatori in grado di garantire elevate prestazioni in condizioni di esercizio.
4. Promuovere la certificazione di processo e di prodotto dei biocombustibili legnosi, secondo la norma internazionale ISO 17225, inserendo specifici requisiti in tutti i meccanismi incentivanti.
5. Abbassare l’IVA al 10% del pellet certificato, da organismi di certificazione di parte terza, secondo la norma internazionale ISO 17225-2.
6. Promuovere fortemente, con campagne di comunicazione mirate alle famiglie e alle imprese, che coinvolgano i principali organi di informazione nazionali, le misure di incentivazione del CONTO TERMICO per la sostituzione di obsoleti generatori e impianti alimentati a biomasse e con i combustibili fossili più inquinanti, con nuovi e moderni generatori e impianti a biomasse.
7. Attuare urgentemente la riforma del d.lgs. 152/2006, aggiornando i valori limite di emissione, introducendo i riferimenti alle norme di prodotto dei biocombustibili (ISO 17225) e accogliendo tutte le altre modifiche proposte da AIEL nella fase di consultazione.
8. Attivare maggiori verifiche e controlli presso gli impianti domestici, per velocizzare la diffusione dei Libretti d’Impianto, l’implementazione dei Catasti informatici degli impianti termici, le Dichiarazioni di Conformità delle installazioni e la corretta e continua manutenzione dei generatori e degli impianti fumari.
9. Favorire e omogeneizzare a scala nazionale (veri) percorsi di qualificazione professionale degli installatori e manutentori di impianti a biomasse. Purtroppo attualmente si assiste ancora a una frammentata attivazione, da parte delle Regioni, dei percorsi di aggiornamento e qualifica professionale obbligatori per le FER, caratterizzati da contenuti e temi eterogenei, che li rendono spesso inefficaci al raggiungimento degli obiettivi fissati dal d.lgs. 28/2011.
10. Attivare campagne di informazione ed educazione a scala regionale e nazionale per rendere più consapevoli i cittadini sul corretto uso della rinnovabile legno, sensibilizzandoli e orientandoli correttamente sui seguenti aspetti chiave:
1. qualità del biocombustibile e corretta gestione del generatore;
2. corretta progettazione, installazione e manutenzione dell’impianto;
3. riqualificazione del vecchio impianto con generatori a basse emissioni.