La Commissione Ambiente della Camera ha approvato un emendamento al Dl Energia che sopprime la norma che prevedeva l’introduzione di un contributo pari a 10 euro per ogni kW sugli impianti di potenza superiore a 20 kW da parte dei titolari di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
“Si tratta di un'ottima notizia per tutto il settore delle rinnovabili e in particolare per le imprese che sviluppano il fotovoltaico in Italia”, commenta l'Alleanza per il Fotovoltaico. “Esprimiamo soddisfazione per la cancellazione della tassa, che rappresenta un'inversione di rotta fondamentale, coerente con gli impegni assunti dal Governo di triplicare la quantità di energia proveniente da rinnovabili entro il 2030. La nuova tassa avrebbe, invece, generato l'effetto opposto, allontanando l'Italia dal raggiungimento degli obiettivi di transizione energetica del PNIEC e del PNRR, e fatto lievitare il costo dell'energia.
Allo stesso tempo si sarebbe configurato un arretramento nella creazione di nuovi posti di lavoro e un indebolimento del Paese sotto il profilo della attrattività di investimenti. Quello di oggi è un segnale positivo per l'Italia, in linea con il necessario e progressivo processo di decarbonizzazione che occorre garantire senza esitazioni.
Il lavoro sinergico del Ministro Pichetto Fratin e del Parlamento, in particolare dei relatori del provvedimento e dei deputati della Commissione Ambiente, ha dato i suoi frutti, a testimonianza di come il confronto sia un elemento essenziale del rapporto tra politica e imprese”, conclude l'Alleanza per il Fotovoltaico.
Il DL Energia
Il decreto-legge era stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 9 dicembre e introduce disposizioni urgenti per la sicurezza energetica del Paese, la promozione del ricorso alle fonti rinnovabili di energia, il sostegno alle imprese a forte consumo di energia.
In particolare si dà il via a una riforma delle agevolazioni a favore delle imprese a forte consumo di energia elettrica (le cosiddette imprese energivore), in modo da adeguare la disciplina nazionale a quella europea in materia di aiuti di Stato a favore del clima, dell’ambiente e dell’energia 2022.
Inoltre, nel quadro delle riforme settoriali previste dalle singole Missioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), si attua una semplificazione amministrativa di alcune procedure in materia energetica, al fine di rimuovere gli ostacoli amministrativi e procedurali che possono condizionare negativamente le attività economiche.
Autoproduzione di energia rinnovabile
Si introducono inoltre misure volte ad accelerare gli investimenti in autoproduzione di energia rinnovabile. Nel caso di più istanze concorrenti per la concessione della medesima superficie, gli enti concedenti, ai fini dell’individuazione del concessionario, attribuiscono una preferenza ai progetti di impianti fotovoltaici o eolici volti a soddisfare il bisogno energetico dei soggetti iscritti nell’elenco delle imprese a forte consumo di energia elettrica istituito presso la Cassa per i servizi energetici e ambientali.
Si prevede il rilascio di nuovi titoli abilitativi per la coltivazione di idrocarburi, a un prezzo che rifletta il costo di produzione più il congruo tasso di remunerazione, a fronte dell’impegno dei soggetti interessati a cedere quantitativi di gas al GSE che, a sua volta, si impegna ad allocarli sul mercato, destinandoli prioritariamente alle imprese “gasivore”. Si semplifica il procedimento per la realizzazione di condensatori ad aria presso centrali esistenti.
Eolico off-shore
In materia di impianti eolici galleggianti in mare, per favorire il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030, si prevede l’individuazione di aree demaniali marittime, in due porti del Mezzogiorno soggetti alla gestione di un’Autorità di sistema portuale, da destinare alla realizzazione di infrastrutture idonee allo sviluppo degli investimenti del settore della cantieristica navale per la produzione, l’assemblaggio e il varo di piattaforme galleggianti. Si realizzerebbe così il progetto del polo industriale al Sud per l’eolico offshore con un investimento da 420 milioni di euro dal 2024 al 2026 (fondi che non rientrano nel Pnrr). Restano ancora però da conoscere i dettagli (individuazione delle aree, mappatura e permitting) per i quali presumibilmente si ricorrerà a decreti ministeriali.
Il decreto energia introduce infine disposizioni finalizzate alla realizzazione di nuovi sistemi di teleriscaldamento e teleraffrescamento efficiente o all’ammodernamento di quelli esistenti, con il riconoscimento di agevolazioni a 15 progetti che, seppur rientranti tra quelli ammissibili e finanziabili, non sono stati finanziati a valere sulle risorse del PNRR.