Segnaliamo la presentazione alla Camera della seguente interrogazione a risposta in Commissione, indirizzata al Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica e avente ad oggetto la proposta di decreto che incentiva la diffusione di forme di autoconsumo di energia da fonti rinnovabili (LEGGI TUTTO).
SIMIANI e MALAVASI. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:
con comunicato pubblicato sul sito del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica è stata data notizia dell'avvio dell'iter con l'Unione europea sulla proposta di decreto che incentiva la diffusione di forme di autoconsumo di energia da fonti rinnovabili. La proposta di decreto dovrà ora attendere il via libera della Commissione dell'Unione europea, che si dovrà pronunciare sulla compatibilità con la disciplina in materia di aiuti di stato;
si tratta di un provvedimento molto atteso, che giunge con forte ritardo rispetto ai tempi originariamente previsti, e che dovrebbe avere l'obiettivo di garantire, nell'ottica della chiarezza e della semplificazione, una capillare diffusione sul territorio nazionale delle comunità energetiche, anche grazie alla cumulabilità della tariffa incentivante con il contributo a fondo perduto del 40 per cento dell'investimento nei comuni al di sotto dei 5.000 abitanti;
risulta all'interrogante che il testo della proposta di decreto, inviato per la prenotifica alla Commissione europea il 23 febbraio 2023, differisce però da una nuova proposta di decreto in cui, all'articolo 3, rubricato «Soggetti beneficiari e requisiti per l'accesso agli incentivi» si prevede che accedono all'incentivo gli impianti a fonti rinnovabili, inclusi i potenziamenti, inseriti all'interno delle configurazioni di cui al comma 1 e che rispettano, tra gli altri, il requisito dell'avvio dei lavori per la realizzazione degli impianti successivo alla data di entrata in vigore del presente decreto (articolo 3.2 lettera b);
tale previsione, se confermata, sta destando molta preoccupazione tra gli operatori e i cittadini interessati che stanno investendo sulla realizzazione di impianti fotovoltaici per le comunità energetiche e che rischiano di essere tagliati fuori dagli incentivi nel caso in cui tale previsione fosse confermata –:
se sia in fase di definizione una nuova proposta di decreto, diversa da quella inviata alla Commissione europea, che prevede, in merito ai requisiti di accesso agli incentivi, quanto esposto in premessa e, in caso affermativo, se intenda adottare iniziative per espungere tale limitazione che rischia di compromettere gli investimenti già avviati;
se la trasmissione, il 23 febbraio 2023, della proposta di decreto alla Commissione europea sia stata fatta, solo in sede di prenotifica o notifica formale ai sensi dell'articolo 108 Tfue.
(5-00942)