Attraverso una interrogazione parlamentare (n. 5-05095), è stato chiesto al Ministero dello Sviluppo economico un parere in merito ai controlli del Gse sugli impianti a fonti rinnovabili, e in particolare sulla forte diminuzione di esiti negativi riscontrati per il solo fotovoltaico tra il 2012 e il 2013.
Dalla relazione sulle attività GSE 2012, risulta che sono stati svolti 1.718 controlli per una potenza di 6475 MegaWatt. Escludendo gli impianti fotovoltaici, circa il 26 per cento delle verifiche effettuate nel 2012 ha avuto esito negativo (cioè non sussistenza o non permanenza dei requisiti previsti per le varie forme di incentivazione); mentre nel caso degli impianti fotovoltaici i controlli GSE con esito negativo sono risultati circa il 34 per cento.
ATTIVITÀ 2013. Prendendo invece in considerazione la relazione attività GSE 2013, sono stati svolti 2.654 controlli per una potenza di 3.761 MegaWatt. Per le verifiche, effettuate su tutto il territorio nazionale, il GSE si è avvalso anche di soggetti terzi, professionisti esterni e società specializzate - ad oggi la società ICIM spa, aggiudicatrice di una gara ad evidenza pubblica - al fine di incrementare significativamente il numero di verifiche.
IRREGOLARE SOLO IL 5% DEGLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI. In riferimento agli impianti IAFR – MPE – ICO-FER – RECS oggetto di controllo nell'anno 2013, circa il 32 per cento dei procedimenti di verifica conclusi al 31 dicembre 2013, ha avuto esito negativo. Quanto invece agli impianti fotovoltaici, sul totale dei procedimenti di verifica conclusi nello stesso periodo, la percentuale degli esiti negativi è stata pari al 5 per cento.
INTERROGAZIONE AL MISE. L'interrogazione chiede al Mise “se vi siano stati controlli puntuali ed efficienti sull'operato di ICIM spa per l'anno 2013 e delle società che hanno provveduto alle verifiche da parte di terzi per l'anno 2012 e, nel caso, con quali modalità si siano svolti tali controlli; se non ritenga opportuno fornire fondi sufficienti al GSE in modo che l'ente citato possa provvedere ad effettuare le verifiche oggetto dell'interrogazione in autonomia anziché affidarsi ad una spa terza tramite gara ad evidenza pubblica; quali provvedimenti siano stati messi in atto come sanzione agli impianti le cui verifiche sono riscontrate negative; a quanto ammontino le sanzioni pecuniarie ad essi comminate e a chi sono state versate”.
Inoltre, vista la carenza di informazioni circa il destino degli impianti da cui le verifiche hanno fatto emergere un esito negativo, si chiede al Mise “quali siano i dati con specificazione di tipologia di impianto e potenza erogata aggiornati circa il numero degli impianti a cui è stata comminata la decadenza dal diritto di incentivazione e quello degli impianti da cui si è provveduto al parziale o totale recupero degli incentivi già erogati; e quali azioni intenda mettere in campo il Ministro allo Sviluppo economico al fine di aumentare e velocizzare i controlli dato che le verifiche sopracitate hanno di fatto portato al riscontro di irregolarità che potrebbero portare anche a ripercussioni di carattere economico sugli incentivi erogati”.