“Noi oggi abbiamo circa 190 mila piccoli impianti fotovoltaici tra 1 e 3 kW. Si tratta nel 95% dei casi di famiglie che hanno installato pannelli sulle loro abitazioni. Rappresentano il 37% del totale degli impianti ma solo il 3% degli incentivi. Per noi, ma anche per le stesse famiglie, la gestione di questi incentivi ha un costo elevato”.
Lo ha spiegato il presidente e amministratore delegato del Gse, Francesco Sperandini, in un'intervista pubblicata domenica su "Il Messaggero".
Il Gestore dei servizi energetici sta studiando una soluzione che prevede la possibilità, per i piccoli produttori di energia elettrica attraverso impianti fotovoltaici sotto i 3 kW di potenza incentivati in Conto Energia, di incassare anticipatamente tutto l'incentivo in un'unica soluzione con un forfait al netto di uno sconto, invece di attendere la loro erogazione in base alla produzione.
REPLICARE IL MODELLO DELLA RISOLUZIONE ANTICIPATA DEI CIP6.“L'idea – ha spiegato nell'intervista il presidente del Gse - è quella di replicare quanto fatto con il Cip6”. In quel caso “intervenne una norma che ha dato la possibilità di risolvere su base volontaria la convenzione monetizzando immediatamente tutto l'incentivo con una attualizzazione dei contributi e un vantaggio per il sistema”.
L'incasso anticipato degli incentivi in una unica rata permetterebbe al Gse di concentrare tutte le risorse sul controllo dei grandi impianti e circa 2 miliardi verrebbero immessi nell'economia, poiché in media ciascuna famiglia incasserebbe all'incirca 10.000 euro.