Le commissioni Ambiente e Sviluppo economico del Consiglio regionale della Toscana hanno approvato a maggioranza il nuovo regolamento che disciplina, tra l'altro, le “attività di esercizio, controllo e manutenzione degli impianti termici di climatizzazione”, le “modalità per la trasmissione alle autorità competenti dei rapporti di controllo dell’efficienza energetica effettuati dai manutentori”, le “specifiche attività di accertamento ed ispezione sugli impianti termici”, gli “importi dei contributi e relative modalità di versamento”.
Secondo il vicepresidente della commissione Ambiente Andrea Agresti (Ncd) “bisognerebbe avere il coraggio di dire che i controlli non servono. I Comuni non sono in grado di farli. Il regolamento dovrebbe mettere un punto fermo sulla sicurezza. La banca dati potrebbe essere utile ma dovrebbe tener conto anche dei cambiamenti che i proprietari fanno nel tempo”.
Sui “costi che i cittadini devono sostenere per la certificazione” si è soffermato anche Giuseppe Del Carlo (Udc): “Non si capisce cosa e quanto si paga” ha osservato riferendosi ai diversi tariffari applicati dai Comuni. In questo senso il regolamento punta a stabilire delle “fasce per uniformare a livello regionale il costo del bollino blu”.
PROPOSTA DI LEGGE SULLA GEOTERMIA. Novità in Toscana anche sul fronte della geotermia. Il 22 gennaio scorso è stata anticipata in commissione Ambiente e Sviluppo economico una proposta di legge con disposizioni urgenti in materia di geotermia, che prevedono una moratoria di sei mesi al rilascio di permessi di ricerca, e relative proroghe, per la realizzazione di pozzi esplorativi, e pongono un “limite alle richieste al fine di evitare rischi per la sostenibilità ambientale e socioeconomica dei territori interessati”.
La proposta, illustrata dal presidente Venturi, tiene inoltre conto del fatto che il “numero dei permessi di ricerca richiesti appare potenzialmente superiore a quello necessario per il proseguimento dell’obiettivo del burden sharing regionale (la percentuale di energia da fonti rinnovabili, ndr)”, anche in considerazione del “consistente aumento” registrato e dovuto alla liberalizzazione dell’attività geotermica stabilito con decreto legislativo (n. 22 dell’11 febbraio 2010).
NUMERO MASSIMO DI POZZI, PARAMETRI PER OPERARE E DISTRIBUZIONE SUL TERRITORIO. Per “assicurare uno sviluppo equilibrato del territorio attraverso l’individuazione di un numero massimo di pozzi esplorativi e dei criteri per la loro distribuzione”, la proposta, che non comporta oneri finanziari, prevede un solo articolo diviso in due commi e stabilisce che la Giunta, entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, individui con deliberazione “numero massimo di pozzi, parametri per operare e distribuzione sul territorio”.
La “cautela, ratio ispiratrice della legge stessa” stabilisce inoltre (comma 2) che per sei mesi “sono sospesi i procedimenti per il rilascio dei permessi di ricerca, relative proroghe, atti di assenso per la realizzazione dei pozzi esplorativi“ il tutto per “non compromettere in maniera irreversibile il territorio”.
La proposta, come dichiarato da Venturi, su espressa richiesta del governatore Enrico Rossi formulata in una lettera inviata ai due presidenti di commissione, dovrebbe “anticipare il Piano ambientale ed energetico regionale”, perché “garantisce uno sviluppo equilibrato”. Da qui, anche, la proposta di sostituire l’intero paragrafo sulla geotermia già presente nel Paer (pp 62-63-64) con un emendamento che risponde alle osservazioni avanzate da Anci Toscana.