Risponde l'Agenzia provinciale per le risorse idriche e l'energia della Provincia autonoma di Trento
Per realizzare un impianto di adduzione del gas di tipo domestico (quindi per impianti di potenza non maggiore di 35kW), partendo dal contatore del gas fino agli apparecchi utilizzatori (caldaia, piano cottura, scalda-acqua, forno a gas, ecc) è necessario rispettare quanto previsto dalla norma UNi7129:2008.
I materiali che è possibile utilizzare sono 3:
- acciaio;
- rame;
- polietilene.
Vediamo quali sono le giunzioni ammesse per le 3 tipologie di materiali.
Per l'acciaio è consentita la giunzione filettata con idoneo materiale di tenuta (sigillanti anaerobici, gel, paste, impregnanti, PTFE non sinterizzato), tenendo in considerazione che per il GPL la canapa è vietata, oppure la saldatura di testa per fusione. Non si possono utilizzare quindi i raccordi a compressione come bocchettoni o flange.
Per il rame posso utilizzare la brasatura dolce o la brasatura forte, i raccordi meccanici a compressione, i raccordi misti Cu/Fe. Sono vietate la bicchierature e le giunzioni a T senza raccordi.
Per il polietilene si possono utilizzare raccordi saldati per elettrofusione o per fusione con elementi scaldanti, oppure i raccordi meccanici (compresi quelli misti per giunzione con metallo). Tuttavia il polietilene va utilizzato esclusivamente per tratti interrati. E' concesso di uscire fuori terra solo per il collegamento al contatore, ma il tratto esterno va protetto con guaina dagli urti e dal sole. Infine i raccordi meccanici, se interrati, vanno obbligatoriamente alloggiati in pozzetti di ispezione.
Invece, nel caso di impianti termici di potenza superiore a 50kW, la regola tecnica di riferimento per la realizzazione degli impianti di adduzione del gas è il DM 12 aprile 1996, il quale differisce in alcune parti da quanto previsto dalla norma UNi7129.