La Commissione europea ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di giustizia dell'UE per non aver modificato la propria legislazione, che prevede un'aliquota ridotta per i cittadini italiani residenti all'estero che acquistano la loro prima abitazione sul territorio italiano.
Tali emigrati italiani hanno diritto ad un'aliquota preferenziale dell'imposta di registro immobiliare senza obbligo di soddisfare il requisito di residenza. I cittadini di altri Stati membri non hanno diritto ad un simile trattamento preferenziale se non risiedono effettivamente nel comune in cui il bene è ubicato o se non vi fissano la residenza entro 18 mesi. Il trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) non ammette un tale trattamento discriminatorio, direttamente basato sulla cittadinanza.
Analogamente, a determinate condizioni, i pensionati italiani residenti all'estero sono esentati dall'imposta comunale sugli immobili – IMU - o possono beneficiare di riduzioni delle tasse per i servizi forniti a livello locale in relazione agli immobili di loro proprietà ubicati in Italia. Per tale motivo la Commissione ha inoltre deciso in data odierna di inviare all'Italia una lettera di costituzione in mora per aver mantenuto condizioni più favorevoli in relazione ad alcune imposte comunali sulla prima casa in Italia dei pensionati italiani residenti nell'UE o nei paesi SEE.