Innovazione: è questa la chiave per crescere, superare la crisi e riuscire a competere in un mercato che richiede prestazioni sempre più elevate.
Ne sono convinti i Giovani imprenditori edili dell’Ance, che hanno ragionato su questo tema nel corso del loro XVI Convegno nazionale, “Oggi è già domani”, che si è svolto alla Triennale di Milano. Presenti, oltre al presidente dei Giovani costruttori, Filippo Delle Piane, e al presidente Ance, Paolo Buzzetti, numerosi imprenditori, amministratori locali, docenti universitari e rappresentanti del mondo dell’economia e della cultura.
INDAGINE DELL'ANCE. A supportare le tesi dei Giovani i risultati di una ricerca realizzata per l’occasione dal Centro Studi dell’Ance sulle trasformazioni che la crisi ha imposto all’organizzazione dell’attività d’impresa e sui nuovi modelli di sviluppo. Un’indagine che mostra come le aziende che sono riuscite a ottenere risultati positivi, negli anni più duri per il settore e per l’economia del Paese, hanno tutte cambiato qualcosa: chi l’organizzazione aziendale, chi il mercato di riferimento, chi la filiera del prodotto. La flessibilità e la capacità organizzativa si sono dimostrate le leve per vincere sul mercato.
L’Ance ha sottoposto a un questionario qualitativo un gruppo di imprese di costruzione, selezionate su un campione di 35.000 aziende presenti nella banca dati Aida di Bureau Van Dijk. Aziende virtuose, che tra il 2008 e il 2013, gli anni più duri della crisi, sono riuscite a incrementare il valore della produzione. Come? Tutte hanno innovato il proprio modo di fare impresa.
Il cambiamento nella propria attività: trasformando completamente comparti di intervento, diversificando le aree di business o specializzando maggiormente l’attività produttiva.
RAFFORZAMENTO DELLA STRUTTURA INTERNA. Il 100% ha effettuato investimenti specifici. Sono state create divisioni ad hoc per la gestione dei processi produttivi e il coordinamento dei cantieri; il 90% delle imprese ha puntato sul personale e l’86% ha introdotto politiche di ottimizzazione e contenimento dei costi.
PIÙ QUALITÀ DEL LAVORO. Il 64% delle imprese ha ritenuto di centrale importanza le risorse umane. Le azioni intraprese hanno riguardato il rafforzamento della formazione e della sicurezza sul lavoro. E’ aumentata la selezione di risorse professionali con elevate competenze e flessibilità.
IL MIGLIORAMENTO DELL’IMMAGINE DELL’IMPRESA. Il 40% delle aziende ha considerato come fattore di forza l’immagine dell’impresa sul mercato. Il 95% delle imprese ha conseguito certificazioni di qualità ambientale, sicurezza, responsabilità sociale.