In dieci anni il valore delle commesse all’estero ha superato i 72 miliardi di euro, ottenuto grazie ai 662 cantieri aperti, e il fatturato prodotto è aumentato del 237,5%.
EUROPA SEMPRE PIU’ STRATEGICA. Per quanto riguarda la ripartizione geografica dei cantieri, nel corso del 2014 le imprese italiane sono entrate in 6 nuovi mercati: Austria, Bosnia-Erzegovina, Gibuti, Benin, Tanzania e Uganda. E’ l’Unione Europea, però, nel 2014 l’area dove si sono concentrati i lavori di importo maggiore: il 26,4% del valore complessivo delle nuove commesse, acquisite nello scorso anno, è in Ue.
Complessivamente, l’Europa nel 2014 ha un peso pari al 40,7% di tutto il portafoglio lavori, mentre nel 2013 era appena al 10%.La classifica dei principali Paesi per valore delle commesse acquisite vede, infatti:
- Algeria - oltre 820 milioni di euro
- Francia - 786 milioni di euro
- Russia - 704 milioni di euro
- Polonia - 678 milioni di euro
In aumento anche i lavori acquisiti nei mercati più avanzati. Nel 2014, infatti, il valore delle nuove commesse nei Paesi del G-20 è stato di oltre 4 miliardi, superiore alla media degli ultimi 10 anni, il 38% del totale delle nuove acquisizioni. Questo risultato, testimonia che le nostre imprese di costruzione sono forti anche nei mercati più competitivi, grazie alle loro competenze e al Know how tecnologico.
TIPOLOGIA DI OPERE: DAL SETTORE FERROVIARIO AGLI INTERVENTI AMBIENTALI. Il settore ferroviario, con il 28,5% delle commesse, si conferma nel 2014 la tipologia di opera maggiormente realizzata nei mercati esteri dalle imprese italiane di costruzione. Seguono le opere stradali (22%) e le opere idrauliche (18%).
Crescono anche, come ormai da alcuni anni, gli interventi di edilizia residenziale e non che raggiungono quota 7% del totale del portafoglio lavori. Molto importanti sono le realizzazioni nel settore ospedaliero e carcerario, quelle dei business center, degli hotel e delle università e centri di ricerca.
Un certo rilievo stanno assumendo anche gli interventi in campo ambientale (impianti di smaltimento rifiuti, potabilizzazione, dissalazione e impianti “waste to energy”).
Le imprese italiane risultano, inoltre, sempre più attive nel settore delle concessioni: a fine 2014 sono 24 le concessioni all’estero con partecipazione di imprese italiane per un valore complessivo di 35,8 miliardi di cui 5,2 di diretta competenza delle nostre aziende.
CRESCE LA DIMENSIONE DEI LAVORI. Nell’arco di un solo anno la dimensione media del portafoglio lavori delle imprese italiane è passata dagli 85,3 milioni di euro del 2013 ai 108,5 milioni del 2014. Il 61% delle commesse in corso all’estero ha un valore medio di 25 milioni di euro.