“La sentenza della Corte costituzionale sulla questione dell’Imu prima casa relativa ai nuclei familiari – ottenuta anche grazie all’intervento in giudizio della Confedilizia – apre la strada alla possibilità, per i proprietari interessati, di richiedere il rimborso delle imposte versate negli ultimi cinque anni e ora dichiarate non dovute”.
Così Confedilizia in una nota.
“Come noto, la Consulta ha stabilito che, indipendentemente dal nucleo familiare, l’esenzione Imu per l’abitazione principale spetta sempre al possessore che risieda nell’immobile e vi dimori abitualmente. Per tutte le situazioni nelle quali questa regola non sia stata applicata, dunque, sorge il diritto alla restituzione delle somme pagate nell’ultimo quinquennio.
Presso le Associazioni territoriali della Confedilizia – presenti in tutta Italia – sono in corso di costituzione appositi “Sportelli Imu” per fornire consulenza e assistenza ai proprietari interessati, anche per la verifica della sussistenza dei requisiti (residenza anagrafica e dimora abituale) necessari per avere diritto all’esenzione. Naturalmente, le attività da svolgere saranno diverse in funzione della situazione concreta in cui si trova il contribuente, considerato – ad esempio – che in alcune città i Comuni avevano avviato attività di accertamento”, conclude la Confederazione.