Fisco

In cosa è cambiata la norma UNI 10200 sulla contabilizzazione?

La versione 2015 pubblicata 11 giugno contiene solo una modifica che condona i ripartitori non programmabili

venerdì 19 giugno 2015 - Redazione Build News

ripartitori_10200_2015

In data odierna il CTI ha chiarito che la revisione della norma Uni10200, sulla contabilizzazione del calore negli impianti centralizzati, pubblicata in data 11 giugno 2015, non è una revisione completa e definitiva, ma solamente un primo step. Un passo che si è reso necessario perché, divenuta norma cogente con il richiamo dall’art. 9 del DLgs 102/2014, assumevano sempre maggiore rilevanza i problemi interpretativi la programmazione dei ripartitori, in relazione all’applicazione della UNI EN 834 “Ripartitori dei costi di riscaldamento per la determinazione del consumo dei radiatori - Apparecchiature ad alimentazione elettrica”.



Per tale ragione – continua il Comitato Termotecnico Italiano - al fine di eliminare ogni eventuale possibilità di contrasto con la norma europea sui ripartitori, la nuova edizione della norma, rispetto alla precedente versione (UNI 10200:2013), contiene esclusivamente le seguenti modifiche:


1) è stata cancellata la prima frase del terzo capoverso del punto 5.1.3: “I dispositivi utilizzati in caso di contabilizzazione indiretta, nella fattispecie i ripartitori, devono essere programmati in funzione delle caratteristiche e della potenza termica dei corpi scaldanti su cui vengono installati.” al fine di chiarire la possibilità di utilizzo di tutte le tipologie di ripartitori (sia quelli programmabili che quelli non programmabili);2) è stata cancellata la frase di cui al secondo trattino del punto D.1 dell’appendice D: “la programmazione dei ripartitori, ai fini del progetto dell’impianto di contabilizzazione indiretta” al fine di consentire la scelta della metodologia per la determinazione della potenza termica dei corpi scaldanti in base a quanto definito dalla UNI EN 83PROBLEMI NON RISOLTI: Rimango pertanto ancora aperti i numerosi problemi della norma UNI 10200:2013, non toccati in questa versione. Il CTI ha rassicurato sulla regolare continuazione della revisione della norma, avviata a inizio anno, per rivedere i diversi aspetti tecnici che richiedono delle migliorie e/o integrazioni del testo (come per esempio la ripartizione delle spese nelle case ad occupazione saltuaria o l’allineamento della simbologia della UNI 10200 alle UNI/TS 11300).

Un ulteriore problema è quello determinato da questa ultima modifica della norma. In assenza di ripartitori programmati, l'utente non potrà verificare sul display il proprio consumo, venendo meno quello che è lo spirito della direttiva europea 2010/27/UE recepita dal Dlgs 102: la consapevolezza  sui propri consumi.
Nei giorni scorsi l'avv. Edoardo Riccio, consulente di Anaci, ha apertamente lanciato una provocazione sulle pagine del Sole24Ore, lamentando che la recente modifica che “salva” i ripartitori non programmabili condonerebbe anche le imprese che negli ultimi due anni avrebbero installato ripartitori non a norma. Non a norma fino a questa recente modifica. Un beneficio a vantaggio di installatori e industrie e non del consumatore finale che si è sobbarcato l'ennesima spesa senza poterne sfruttare a pieno i benefici.

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