In crescita il numero degli iscritti all'Albo degli Ingegneri, grazie alle donne e alle iscrizioni differite.
Secondo il Rapporto del Centro Studi del CNI, aumenta il numero di ingegneri iscritti all’Albo e nel 2021 arriva a sfiorare quota 244mila, un migliaio in più rispetto al 2020.
Lo scenario di fondo resta sempre quello in cui si assiste ad un progressivo allontanamento dei laureati dall’Albo professionale, ma ciò nonostante, il numero degli iscritti continua ad aumentare e, in base ai dati elaborati dal Centro studi del CNI, nel 2021 è pari a 243.940 ingegneri.
Rispetto al 2020 aumenta il numero di nuove iscrizioni (anche dopo diversi anni dall’abilitazione alla professione) o reiscrizioni (+17,1%), ma aumenta anche il numero delle cancellazioni (+15,8%), generando così un saldo positivo pari solo a 1.190 iscritti.
È vero che l’abilitazione professionale si rivela un’opzione presa in considerazione da una quota assai ridotta di laureati (si stima che la quota di laureati magistrali che sostiene l’Esame di Stato sia inferiore al 30%), ma il numero di nuove iscrizioni potrebbe essere decisamente più elevato se si riducesse la quota di laureati che, pur avendo conseguito l’abilitazione professionale, rinuncia ad iscriversi all’Albo: basti pensare che dei 7.906 abilitati del 2019 per la Sezione A, a gennaio del 2021 ne risultano iscritti meno della metà (3.570 ingegneri).
Con il naturale ricambio generazionale, si riduce progressivamente, rispetto agli anni precedenti, la quota di ingegneri laureati con il vecchio ordinamento iscritti a tutti e tre i settori ed aumenta quella degli ingegneri “monosettoriali” laureati secondo i dettami del nuovo ordinamento universitario.
Dal momento che, tra questi ultimi, l’iscrizione all’Albo è un’opzione presa in considerazione soprattutto dagli ingegneri del settore civile ed ambientale è inevitabile che aumenti la “polarizzazione” dell’Albo verso tale settore, tanto da concentrare il 71,4% degli iscritti della Sezione A.
In allegato il Rapporto
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