di Franco Metta
In provincia di Ragusa verrà presentato oggi il progetto per la creazione della prima comunità energetica agricola che metterà in condivisione un impianto fotovoltaico da 200 kilowatt. La comunità energetica sarà composta da quattro aziende agricole, che occupano una superficie di 60 ettari e che si sono rivolte a Enel X per realizzare il progetto con un finanziamento da parte della Banca agricola popolare di Ragusa. La società consortile Mediterranea in particolare metterà a disposizione il tetto dei depositi per l’installazione dell’impianto.
Comunità energetiche e normativa vigente in Italia
Ad oggi, la regolamentazione italiana in materia di autoconsumo collettivo e comunità energetiche rinnovabile consiste nell’articolo 42-bis, inserito nel Decreto Milleproroghe (convertito nella legge n. 8/2020 il 29 febbraio 2020). Si tratta ancora di una fase sperimentale perché l’Italia non ha ancora promulgato la legge nazionale per il recepimento della direttiva sulle energie rinnovabili (direttiva Ue 2018/2001) e della direttiva sul mercato interno dell’energia elettrica (direttiva Ue 2019/944). A maggio Enea ha pubblicato il vademecum realizzato nell’ambito del Progetto GECO, promosso da AESS, ENEA e Università di Bologna, e finanziato dal fondo europeo EIT Climate-KIC per avvicinare il grande pubblico al mondo delle comunità energetiche e suggerendo di adottare un approccio alternativo all’energia (IN ALLEGATO).
Per garantire il carattere no profit delle comunità energetiche non è ammessa la partecipazione, in qualità di membri della comunità, di aziende del settore energetico (fornitori e Esco) che possono, invece, prestare servizi di fornitura e di infrastruttura. I soggetti che partecipano devono produrre energia destinata al proprio consumo con impianti alimentati da fonti rinnovabili di potenza complessiva non superiore a 200 kW. Per condividere l’energia prodotta, gli utenti possono utilizzare le reti di distribuzione già esistenti e utilizzare forme di autoconsumo virtuale. Il limite dei 200 kW dovrebbe però essere superato con l’approvazione della direttiva Red2 prevista per la fine del mese.
La certificazione della condivisione di energia prodotta viene fatta dal Gse mentre Enel X grazie agli smart meter può monitorare l’andamento dei consumi di energia consigliando su come gestire l’impianto per sfruttare al meglio gli incentivi fiscali. A tal proposito il Mise mette a disposizione 110 euro per megawattora per le comunità energetiche e 100 per gli autoconsumi collettivi. L’Autorità per l’energia a sua volta prevede una tariffa di incentivo pari a 9 euro. Gli importi sono cumulabili con le detrazioni fiscali eventualmente riconosciute per l’installazione degli impianti, quali bonus casa e il Superbonus 110%.
Sempre a Ragusa, all’inizio del mese, tra il commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale Salvatore Piazza e il sindaco Peppe Cassì, è stato stipulato un protocollo d'intesa per la promozione dell’autoconsumo collettivo di energia rinnovabile e la creazione di comunità energetiche rinnovabili (Cer) partecipate dagli Enti Locali nel territorio comunale.
IN ALLEGATO: Guida Comunità energetiche e Opuscolo comunità energetiche