Non si possono affidare incarichi di progettazione alle Università, sottraendoli al mercato degli appalti pubblici. Lo ha affermato il TAR di Catania che con una sentenza ha accolto il ricorso r.g. n. 251/2024 (progettazione del parco urbano di Enna Bassa, Euro 122.000) presentato dall’Ordine degli Architetti P.P.C. della provincia di Enna e da Fondazione Inarcassa.
"Abbiamo intrapreso da tempo una vera e propria battaglia contro gli affidamenti dei servizi di ingegneria e architettura alle Università italiane” ha commentato l’ing. Andrea De Maio, Presidente di Fondazione Inarcassa.
Tar: no all'affidamento a Università degli incarichi di progettazione
“Siamo soddisfatti di una sentenza che chiarisce definitivamente l’impossibilità di affidare incarichi di progettazione alle Università, sottraendoli al mercato degli appalti pubblici. Nel nostro Paese si sta estendendo il ricorso elusivo allo strumento dell’accordo tra Amministrazioni per l’affidamento diretto di servizi di ingegneria e architettura. È un fenomeno grave che interessa diverse Università e loro consorzi, ovvero enti senza fine di lucro, che possono utilizzare fondi e risorse pubbliche, per svolgere servizi di ingegneria ed architettura senza neanche essere tenuti a vincere un appalto nel rispetto delle regole del Codice dei Contratti. Da un lato abbiamo il libero professionista che, oltre a versare tasse e contributi, sostiene le spese per la gestione dello studio e per la partecipazione alle gare; dall’altro c’è un soggetto che, anziché perseguire esclusivamente finalità di istruzione superiore e ricerca, in attuazione dell’art. 33 della Costituzione, può, anche avvantaggiandosi di risorse pubbliche, svolgere attività di progettazione in palese concorrenza illegittima con i liberi professionisti e le Società di Ingegneria”, ha aggiunto De Maio.
“Resteremo comunque vigili perché negli ultimi anni diversi soggetti pubblici, parastatali e addirittura del Terzo Settore hanno provato ad entrare nel mercato dei servizi tecnici. Abbiamo sempre denunciato e contrastato queste deviazioni che non ledono esclusivamente i principi di trasparenza e concorrenza, ma sollevano anche enormi dubbi sulla qualità della progettazione offerta da soggetti deputati a fare tutt'altro", ha concluso il Presidente della Fondazione Inarcassa.
Violazione del diritto da parte di Enti che hanno altra finalità
Dello stesso parere il Presidente dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Enna, Arch. Sebastiano Fazzi: "L’affidamento diretto dei servizi di ingegneria e architettura alle Università, oltre ad essere una chiara violazione del diritto da parte di Enti che avrebbero ben altra finalità, quali la ricerca e l’insegnamento, è quasi sempre accompagnato da vizi procedurali, talmente gravi da giustificare un’azione legale. Le Università italiane, infatti, non sono neanche citate dall’art. 66 nel novero degli operatori economici che possono eseguire servizi di ingegneria e architettura. Le parti resistenti non hanno potuto fornire prova alcuna del possesso in capo all’Università di Kore dei requisiti richiesti dalla legge. L’Ordine degli Architetti di Enna continuerà a vigilare sul territorio e in merito alla presente vicenda si rende disponibile a collaborare con il Comune di Enna per la definizione del corretto iter da intraprendere per portare a compimento un progetto destinato a cambiare il volto della parte bassa della città”.