Sono ancora da accertare le cause dell’incendio che a partire da ieri pomeriggio ha completamente divorato la cosiddetta “Torre dei Mori” di via Antonini, un grattacielo di 16 piani e 60 metri d’altezza nel quartiere Vigentino a Milano. La procura di Milano indaga per disastro colposo a carico di ignoti. Quello che sappiamo con certezza è che l’incendio si è propagato da uno dei piani più alti della torre (come prova uno dei video registrati dai residenti delle case circostanti) e si è rapidamente esteso a tutta la facciata del palazzo, mettendone a nudo la struttura.
Il grattacielo ha bruciato come una torcia: probabilmente i pannelli di rivestimento hanno favorito la propagazione delle fiamme. “Ci avevano detto che i pannelli che ricoprivano il palazzo erano ignifughi, invece si sono sciolti come burro. Ricordo perfettamente, ci avevano assicurato che i pannelli fossero resistenti al fuoco,” ha raccontato uno dei residenti.
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In molti hanno ricordato il tragico precedente della Grenfell Tower di Londra: anche in quel caso, nel giugno 2017, erano stati i pannelli di rivestimento installati durante una recente ristrutturazione a portare l’incendio rapidamente fuori controllo. Allora ci furono 72 vittime. Nell’incendio di via Antonini, invece, fortunatamente nessuno si è fatto male in modo grave: all’interno del palazzo erano presenti circa 30 abitanti, che sono riusciti a lasciare in tempo la struttura. In 20 sono stati lievemente intossicati dal fumo, ma nessuno ha avuto bisogno di cure ospedaliere.
#Milano #incendio grattacielo: fiamme sotto controllo, le nostre squadre stanno avanzando dall’interno verso i piani superiori dell’edificio. Sono 15 i mezzi impiegati, oltre 50 i #vigilidelfuoco. Immagini della ricognizione aerea dall’elicottero. [#29agosto 20:00] pic.twitter.com/dKtm1eznUi
— Vigili del Fuoco (@emergenzavvf) August 29, 2021
Il rivestimento dell’involucro “era inappropriato”
Le operazioni sono andate avanti per tutta la notte. I cittadini della zona, stamattina, si sono svegliati con l’immagine spettrale del grattacielo, un tempo bianco e scintillante — a ricordare, anche nella forma, lo scafo di una nave – completamente annerito e consumato dal fuoco. I Vigili del Fuoco hanno escluso il rischio di crolli: “Non è stata intaccata la struttura portante, si è bruciato il rivestimento.” Per precauzione, comunque, sono stati fatti evacuare anche gli abitanti dei palazzi circostanti.
L’indagine della procura si concentrerà sicuramente sul materiale del rivestimento. Angelo Lucchini, docente di Architettura tecnica al Politecnico di Milano, interpellato dal Corriere della Sera, ha spiegato che utilizzare materiale combustibile per le facciate “è inappropriato e non si concilia con i requisiti di sicurezza rispetto al fuoco previsti dal Ministero dell’Interno per gli edifici civili”. Purtroppo, però, le linee guida dei Vigili del Fuoco hanno soltanto valore di raccomandazione. “È però auspicabile che, anche alla luce di questo caso milanese, si acceleri il passaggio a un livello obbligatorio”, aggiunge Lucchini.
Per approfondire
Prevenzione incendi negli edifici civili
Agile guida alle nuove procedure di prevenzione incendi per gli immobili ad uso residenziale, in attuazione di quanto disposto dal DM 25 gennaio 2019, Modifiche e integrazioni all’Allegato del DM 16 maggio 1987, n. 246, concernente norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione.
Sicurezza antincendio nel condominio
Il DM del 25 gennaio 2019 decreta le nuove norme da applicare agli edifici di nuova costruzione e a quelli esistenti, che saranno obbligati a pianificare le procedure di evacuazione, ossia le azioni e i comportamenti corretti da mettere in pratica in caso di incendio.